giovedì,Marzo 28 2024

Napoli imbattuto, Cosenza infelice

Tra pochi giorni l’Hinterreggio guadagnerà la matematica certezza della promozione in Lega Pro grazie ad una forte organizzazione societaria. Da Battipaglia i Lupi tornano con le ossa rotte e con il morale sotto i piedi. Per il futuro lasciare o rilanciare? La prestazione di Salvino è stata tra le più positive in assoluto (foto tratta

Napoli imbattuto, Cosenza infelice

Tra pochi giorni l’Hinterreggio guadagnerà la matematica certezza della promozione in Lega Pro grazie ad una forte organizzazione societaria. Da Battipaglia i Lupi tornano con le ossa rotte e con il morale sotto i piedi. Per il futuro lasciare o rilanciare?

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La prestazione di Salvino è stata tra le più positive in assoluto (foto tratta dal web)

E’ triste il rientro in città per la truppa silana. La trasferta di Battipaglia, doveva dare la svolta definitiva al campionato del Cosenza ed invece ha praticamente chiuso i giochi in vetta alla classifica. Eppure al 35′ del primo tempo i rossoblù erano ad un punto dall’Hinterreggio. Al “Pastena” Parisi e soci erano in vantaggio di una rete e di un uomo, mentre la sfida fra la capolista e la Nuvla, era bloccata sull’uno a uno. Poi il black out del Cosenza. Napoli dopo il match di Licata aveva parlato di un calo psicologico più che fisico. Il Cosenza per il mister, era stato frenato dalla doppietta di Tiscione che aveva un po’ tagliato le gambe ai suoi uomini, ma anche dal caldo del San Vito. Forse proprio questa convinzione, lo ha portato a schierare nuovamente lo stesso undici che contro il Licata aveva chiuso la gara in affanno e contro la Battipagliese è durato solo un tempo. Poi poco o nulla fino al triplice fischio e via con le recriminazioni. Ad onor del vero qualcosa doveva andare diversamente. La valutazione del tecnico è evidentemente sbagliata. Giusto confermare l’undici dell’impegno precedente se si ritiene che i calciatori stiano bene. Errato se si considera il responso del campo. Questione di valutazioni. Sono tanti però i quesiti che i tifosi si sono posti nei novanta minuti. Perché in panchina Marano e Fiore devono attendere gli ultimi minuti per entrare in campo. Perché sia stato schierato Provenzano, in evidente affanno già nel match con il Licata. Perché soprattutto mantenere la difesa bloccata anche con l’uomo in più. Forse per mantenere quell’imbattibilità che resterà indelebile nel palmares di Tommaso Napoli ma di certo non porterà la squadra a festeggiare il primato in classifica. Una cosa è certa però. Dare colpe alla squadra è ingeneroso e attribuire anche al tecnico il peso della mezza battuta d’arresto contro la Battipagliese non è del tutto corretto. Il campionato dei lupi è nato male ed è inevitabilmente finito con una rincorsa che ha fatto assaporare ai sostenitori il gusto del primato fino a due giornate dal termine. Ribadire gli errori è inutile perché sono sotto gli occhi di tutti. Tornano in mente però le parole del tecnico Anastasi dopo la gara con il Palazzolo. Il tecnico dei siciliani disse che in Serie D i valori in campo contano ma l’organizzazione fa la differenza. L’Hinterreggio sotto questo punto di vista ha fatto scuola e fra qualche giorno potrebbe festeggiare la promozione. In più occasioni la dirigenza silana ha recitato l’ormai arcinoto copione che prevede il mea culpa da parte di chi nel calcio sbaglia. Le parole però ora servono a ben poco. Ci sono i playoff da affrontare e un’estate calda che potrebbe regalare sorprese. La Cosenza sportiva in diverse occasioni ha perdonato ma non dimenticato i ritardi e le mancanze. Ora però nessuno farà sconti. Programmare e rilanciare o passare la mano. Guardare gli altri giocare e vincere fa tanto male. Vero Cosenza? (Francesco Palermo)