martedì,Aprile 16 2024

Coppa Italia: in attesa del Cosenza al via la competizione

I silani entreranno in gioco più avanti. Tavecchio sottolinea: “La serie D è in salute e non in discesa in un sistema calcio che, tra i professionisti, vede in serie B il 70% di assistiti”. Una fase di gioco dell’amichevole disputata tra il Cosenza e il Soverato (foto mannarino) E’ iniziata la corsa alla Coppa

Coppa Italia: in attesa del Cosenza al via la competizione

I silani entreranno in gioco più avanti. Tavecchio sottolinea: “La serie D è in salute e non in discesa in un sistema calcio che, tra i professionisti, vede in serie B il 70% di assistiti”.

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Una fase di gioco dell’amichevole disputata tra il Cosenza e il Soverato (foto mannarino)

E’ iniziata la corsa alla Coppa Italia 2012/2013 con il turno preliminare organizzato in gare uniche, sarà così fino alle semifinali (in caso di parità al termine dei 90′ saranno battuti i calci di rigore). Si è iniziato nel fine settimana con la prima fase, quella preliminare, con in lizza 94 squadre. Dalle 36 neopromosse, 6 retrocesse dalla Seconda Divisione, 17 vincenti i Play Out 2011/2012, 3 squadre ripescate, 3 società inserite in soprannumero (Spal, Foggia e Taranto), 28 club classifica a metà classifica nei nove gironi. In attesa di Tamai-Sanvitese e Grottaglie-Taranto, le ultime due sfide del turno preliminare di Coppa Italia di Serie D 2012-2013, il primo turno si disputerà domenica prossima 26 agosto. Stavolta saranno 55 le partite da dentro o fuori, ad eliminazione diretta, ben 110 squadre in campo: le 63 ammesse di diritto al Primo Turno più le 47 risultanti vincenti dai preliminari. Mancano all’appello soltanto le 9 squadre di Serie D che hanno preso parte alla Coppa Italia dei professionisti che entreranno nella competizione soltanto più avanti. Parliamo ovviamente di Atletico Arezzo, Chieri, Città di Marino, Cosenza, Este, Delta Porto Tolle, Pontisola, Sambenedettese e Sarnese.
TAVECCHIO. “La serie D è in salute e non in discesa in un sistema calcio che, tra i professionisti, vede in serie B il 70% di assistiti”. Carlo Tavecchio non usa giri di parole e commenta quello che ruota intorno alla D a notiziario calcio.com. “Abbiamo chiuso le iscrizioni con sole due squadre ripescate, sfiorando addirittura l’en-plein e direi che questo è un segnale forte e chiaro che la serie D è solida e radicata sul territorio”. Questo il motivo che ha ispirato la decisione di destinare la quota parte riservata al massimo campionato dilettantistico della cosiddetta mutualità dei diritti televisivi ad un’iniziativa che supportasse in maniera concreta chi investe stabilmente nell’impiego dei giovani. “Noi non siamo professionisti ma con i mezzi nostri copriamo una capillarità sul territorio. Per ora siamo 162 squadre divise in 9 gironi da 18, ma il numero, lo sappiamo, è destinato a salire. E noi siamo lieti di ospitare piazze decadute dalla Lega Pro perché il nostro obiettivo è far fare calcio”. Due le linee guida seguite. “La prima è quella dell’impiantistica. Ogni regione avrà un campo in erba artificiale, 500 mila euro per impianto (con un investimento complessivo che dovrebbe aggirarsi intorno ai 10 milioni di euro), capace di accogliere centri di formazione federale, il cui parto, a dire il vero, è abbastanza laborioso. Ma noi speriamo nella primavera del 2013 di poter festeggiare con questi centri dedicati. Ogni regione avrà il suo per continuare ad incedere verso la politica dei giovani”. I numeri ci sono: 71mila squadra, 800mila tesserati. “Non capisco perché si debba ancora pescare dall’estero a livello giovanile – continua Tavecchio – ma questo è un problema che sanerà l’economia. La nuova frontiera amministrativa”. La Lnd mette mani al portafoglio. “Noi facciamo fatti, cioè mettiamo mani in tasca e tiriamo fuori i soldi, non le chiacchiere”. Capitolo Emilia. Il terribile terremoto ha spronato la LND a un aiuto concreto. “Abbiamo già permesso l’iscrizione gratuita di 70 società al campionato. Porteremo la settimana prossima altri 300mila euro per le località disastrate. Come saranno impiegati questi soldi? Nella sistemazione degli spogliatoi, nel reperimento del materiale per giocare e così via”. Infine la sponsorizzazione. Tavecchio ha chiamato Befera: “Non devono esserci difficoltà interpretative su norme riguardanti la sponsorizzazione. Abbiamo 15mila associate, 1.400.000 tesserati, 162 società di punta, un sistema eccellente ed organizzato, il Dipartimento che funziona come un orologio svizzero, e stiamo superando una crisi di non poco contro; perciò vanno evitate situazioni che potrebbero compromettere questo ingranaggio ed è per questo che non devono esserci difficoltà interpretative su situazioni che sembravano normali. Entro un mese e mezzo – chiude Tavecchio – Befera mi ha promesso che saranno dissipati tutti i dubbi e questo è già un passo in avanti”.