venerdì,Marzo 29 2024

Calcio e Solidarietà, il Cosenza giocherà contro i migranti della Fiera

Per mercoledì prossimo alle 15 Mosciaro e soci hanno accettato l’invito di diverse associazioni che operano in città. La manifestazione rientra nel programma “Fera ara mmersa”, un nuovo modo di vivere il popolare e tradizionale appuntamento con il giorno di San Giuseppe.Lo striscione della Sud esposto domenica dopo il dramma consumatosi in città (foto shartella)Mohamed,

Calcio e Solidarietà, il Cosenza giocherà contro i migranti della Fiera

Per mercoledì prossimo alle 15 Mosciaro e soci hanno accettato l’invito di diverse associazioni che operano in città. La manifestazione rientra nel programma “Fera ara mmersa”, un nuovo modo di vivere il popolare e tradizionale appuntamento con il giorno di San Giuseppe.
striscione per migrantiLo striscione della Sud esposto domenica dopo il dramma consumatosi in città (foto shartella)
Mohamed, Rashid o Dimitru. Potrebbero essere questi i nomi dei prossimi avversari del Cosenza Calcio che mercoledi 13 marzo alle 15 affronterà in amichevole una formazione di rifugiati proveniente da diversi paesi. L’incontro si svolgerà allo stadio San Vito e sarà un’occasione per ripensare al calcio come evento d’incontro tra culture differenti. La manifestazione rientra nel programma “Fera ara mmersa”, un nuovo modo di vivere la popolare Fiera di San Giuseppe coinvolgendo associazioni e semplici cittadini nell’assistenza delle centinaia di migranti che per una settimana saranno in pianta stabile nella nostra città. Promotori dell’evento sono la Casa dei Diritti Sociali, Rete Economia Solidale Utopie Sorridenti, Cooperativa Sociale Soccorso Speranza, Centro Culturale Arahma, Studenti Medi, C.P.O.A Rialzo, Radio Ciroma, La Terra di Piero, Ultrà Cosenza Curva Sud e casa editrice Coessenza. La squadra rossoblù ha risposto positivamente al loro invito e mercoledi prossimo sarà l’ennesima prova di generosità che i ragazzi di mister Gagliardi stanno dimostrando ormai da più tempo. Gli organizzatori ricordano inoltre che venerdì 15 alle 18 nei locali del C.P.O.A. Rialzo di viale Mancini/via Popilia, prenderà vita un’assemblea cittadina dal titolo “Quando l’accoglienza diventa business? Sbrogliamo sta matassa!”.
COSENZA SOLIDALE. Il binomio “Cosenza (non solo sportiva)-solidarietà” va avanti da tantissimi anni e tra i mille problemi che la città ha vissuto e continua a vivere è una di quelle cose di cui andarne fieri. Sarà per la nostra tradizione di eterni emigranti alla ricerca di un futuro migliore o forse per qualcosa di innato nel nostro dna, in ogni caso Cosenza è sinonimo di accoglienza e solidarietà dal basso. Il simbolo per eccellenza non può che essere l’Oasi Francescana, fondata da Padre Fedele Bisceglie con il contributo di tantissimi cosentini. L’oasi e non solo. L’intero territorio bruzio infatti pullula di associazioni e comitati spontanei che quotidianamente danno il proprio sostegno a chi è stato semplicemente più sfortunato. In ambito sportivo le manifestazioni di solidarietà sono innumerevoli. Protagonisti quasi sempre gli ultras rossoblù, alcuni dei quali già negli anni ottanata seguiva Padre Fedele nelle missioni in Africa. Un filo conduttore quello tra la Calabria e il Continente Nero che non si è mai spezzato. Con il progetto “Pozzo farcela” partorito dall’associazione “La terra di Piero”, dedicata all’indemintacato Piero Romeo è stato possibile realizzare un pozzo nel villaggio di Bedala e una scuola materna a Paoua. Poi sono arrivati i pranzi di natale con i poveri che l’ultras col saio ospitava presso la sua struttura, le manifestazioni di piazza in difesa delle minoranze etniche e le tante iniziative che nel corso degli anni hanno portato Cosenza alla ribalta nazionale. Recenti poi le collaborazioni tra Cosenza Calcio e l’Associazione bambini down del capoluogo e la partecipazione del sodalizio rossoblù alla maratona benefica “Tutti insieme per Ale”, gara di solidarietà in sostegno di Alessandra Donato sfortunata ragazza che a causa di un grave incidente alle porte di Cosenza è costretta a rimanere lontana dalla propria citta’ per poter accedere a delle cure specifiche. (Stefano Sicilia)