venerdì,Marzo 29 2024

Gagliardi: “I settanta punti del Cosenza valgono cento”

L’allenatore non si sbilancia sul proprio futuro: “Penso solo al Ragusa, ma a mia moglie e a mia figlia ancora prima che al calcio. Concentriamoci su questi playoff”.Gagliardi saluta il pubblico durante la gara col Savoia (foto nastro/caracciolo solosavoia.it)Gianluca Gagliardi torna a parlare di martedì dopo diverse settimane di silenzio. Il tecnico del Cosenza ha

Gagliardi: “I settanta punti del Cosenza valgono cento”

L’allenatore non si sbilancia sul proprio futuro: “Penso solo al Ragusa, ma a mia moglie e a mia figlia ancora prima che al calcio. Concentriamoci su questi playoff”.
gagliardi a torre annunziata dopo quinto gol savoiaGagliardi saluta il pubblico durante la gara col Savoia (foto nastro/caracciolo solosavoia.it)
Gianluca Gagliardi torna a parlare di martedì dopo diverse settimane di silenzio. Il tecnico del Cosenza ha eguagliato proprio domenica il record di vittorie esterne che fino a sabato deteneva Mimmo Toscano. Dieci blitz nel 2007-2008, altrettanti nel torneo in corso. Sfuggita la promozione diretta, il trainer tira le prime somme. “Non ci sono mai mancati i punti – spiega – quelli li abbiamo fatti. Forse i numeri assumono un aspetto diverso a causa del secondo posto”. In vetta l’Acr festeggerà domenica il salto di categoria: magra consolazione aver costretto la capolista ad aspettare l’ultima giornata utile, ma il dato è significativo. “Il Messina non perde dal girone d’andata e nonostante questo siamo a -3. Se paghiamo a caro prezzo il ko con la Vibonese? No, credo sia stato il ko meno brutto. Con il Montalto siamo andati al tappeto in un modo duro da digerire, con i rossoblù è stato diverso. Potremmo incontrarli di nuovo nella post-season e sappiamo già che si tratta di un gruppo plasmato sulla base di un ottimo organico”. Gagliardi poi si toglie qualche sassolino, viaggiando a ritroso nel tempo e partendo da agosto. “In ritiro a Lorica non ci davano neanche in lizza per i playoff. Sentivo bisbigliare che non c’erano gli uomini dell’anno prima e che l’allenatore era uno sconosciuto preso giusto per il precampionato. Successivamente si è passati ad evidenziare come la squadra fosse dipendente da Arcidiacono mentre fioccavano le vittorie. A quel punto, perso Biccio, si è detto lo stesso di Mosciaro e di Guadalupi. La verità è una: insieme e con una condizione accettabile non li abbiamo mai avuti, ecco perché i nostri settanta punti valgono cento”. Una riflessione anche sulla qualità delle compagini affrontate. “Dal punto di vista di chi deve gestire il primato, immagino si sia trattato di un campionato mediocre per non dire scarso. Ci sono squadre che hanno speso più di chi milita in Seconda divisione, senza avere grossi contributi sugli under. Chi arriva come noi a venti punti dalla quinta non ha nessun vantaggio. Permettetemi di augurare la salvezza al Montalto”. Il futuro del tecnico, nonostante abbia dimostrato sul campo di essere un valore aggiunto ed un buon allenatore, è incerto. “Calcisticamente parlando penso solo al Ragusa, più in generale penso solo a mia moglie e mia figlia prima ancora prima che al calcio. Se lancerò qualche altro ragazzo? Sono tanti quelli che meriterebbero e dare una chance esclusivamente ad un paio sarebbe un torto per tutti. Concentriamoci sui playoff…”. (Luca Sini)
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