giovedì,Marzo 28 2024

Crollano le presenze allo stadio. Ci sono tanti perché

Domenica per il Cosenza solo 1800 aventi diritto all’ingresso: meno della metà di quanto fatto registrare col Sorrento. L’appeal della società resta basso nonostante la Lega Pro. Sensibile il calo delle presenze al San Vito nella gara contro l’Arzanese (foto mannarino) Erano poco più di 1800 gli aventi diritto ad assistere domenica al match contro

Crollano le presenze allo stadio. Ci sono tanti perché

Domenica per il Cosenza solo 1800 aventi diritto all’ingresso: meno della metà di quanto fatto registrare col Sorrento. L’appeal della società resta basso nonostante la Lega Pro.
curva con arzaneseSensibile il calo delle presenze al San Vito nella gara contro l’Arzanese (foto mannarino)
Erano poco più di 1800 gli aventi diritto ad assistere domenica al match contro l’Arzanese. Il dato va in controtendenza con quanto fatto registrare nelle prime giornate di campionato, dove il pubblico presente sugli spalti si aggirava intorno alle 4mila unità. Due giorni fa si è perso più della metà dei tifosi ed è difficile pensare che sia colpa soltanto della sconfitta di Lamezia Terme. Certo, dopo la brutta gara col Sorrento e il ko del D’Ippolito un calo (fisiologico) era prevedibile, ma non con tali proporzioni. Evidentemente deve esserci dell’altro. Nonostante il ripescaggio in Lega Pro, la società non gode dell’appeal che il salto di categoria avrebbe dovuto portare dalle parti di Via degli Stadi. Come era ampiamente preventivabile, non poteva bastare “l’acquisto” di una serie superiore per rendere indissolubile il legame tra la proprietà e la piazza. Troppo fresco il passato, troppi gli errori in cui nuovamente il club sta ricascando. A Guarascio bisogna dire grazie per aver riportato il professionismo in riva al Crati, ma non per questo tutto deve essergli dovuto. Aver tentennato sul mercato quando gli è stato fatto notare che la squadra non era completa, è stato avvertito dai supporter rossoblù. Altresì è palese che non riesca ad infiammare gli animi degli sportivi silani come invece qualche suo predecessore faceva. Gli svincolati possono essere sempre tesserati, a gennaio invece riapriranno le liste: il patron può ancora dare soddisfazione. Una parentesi va aperta sul capitolo strutture. Non si riesce a trovare un campo dove svolgere gli allenamenti qualora il Sanvitino non sia praticabile: nell’area urbana ci sono una decina di impianti, ma gratis (o a costi bassissimi) nessuno è disposto a sposare le esigenze del Cosenza. Anche in questo caso il recente passato avrà insegnato qualcosa ai gestori delle strutture dell’hinterland, tanto che perfino con la famiglia Pagliuso non si è trovato un accordo per il Virginia. Oggi la squadra si allenerà a Donnici, terreno testato già dalla Berretti di Florio. A proposito del vivaio, ammettere che per questa stagione l’attenzione dedicatagli sarà minore degli altri anni a causa della riorganizzazione del club, suona tanto come scusa per ammortizzare i costi (ci sono state frizioni perfino col Marca!). Dal settore giovanile bocche cucite, ma le difficoltà sono molteplici e non tarderanno a manifestarsi. L’ad Quaglio e il segretario Valentini dovrebbero intervenire, ma la loro posizione è comprensibile: non avendo fondi da investire possono far poco. Tutto questo in attesa di un main sponsor sulla maglia e dei festeggiamenti del centenario. Insomma, per fortuna che Cappellacci vola in classifica e mostra ai più il bicchiere mezzo pieno, altrimenti sai che noia a ripetere sempre le stesse cose. E sorvoliamo volutamente sul prezzo dei biglietti di curva… (Luigi Brasi)