giovedì,Marzo 28 2024

Il derby del Capp…ellaio matto

Determinazione, furore agonistico e concentrazione. Ancora una volta l’allenatore del Cosenza è riuscito a far emergere le qualità umane del gruppo prima di quelle tecniche.Scambio di opinioni vibrante tra De Angelis e Mosciaro: hanno fame di gol (foto mannarino)Settimana scorsa, all’esito della sconfitta di Sorrento, ci eravamo interrogati sulle riflessioni del tecnico rossoblù seduto malinconicamente

Il derby del Capp…ellaio matto

Determinazione, furore agonistico e concentrazione. Ancora una volta l’allenatore del Cosenza è riuscito a far emergere le qualità umane del gruppo prima di quelle tecniche.
de angelis e mosciaroScambio di opinioni vibrante tra De Angelis e Mosciaro: hanno fame di gol (foto mannarino)
Settimana scorsa, all’esito della sconfitta di Sorrento, ci eravamo interrogati sulle riflessioni del tecnico rossoblù seduto malinconicamente sulla panchina e sul significato delle sue dichiarazioni nel post-gara. Se una risposta è possibile rinvenire proprio, la prestazione casalinga del derby contro la Vigor Lamezia ha permesso di capire quale strategia stesse adottando in quel momento il nostro Capp e a chi erano dirette le sue esternazioni. La squadra ieri, al di là dei meriti tecnici e delle alchimie che ancora una volta Cappellacci si è visto costretto ad inventarsi per schierare un undici equilibrato, è apparsa determinata, concentrata ed estremamente volitiva, forse come mai al San Vito, l’ancora una volta scarso pubblico, aveva avuto modo di ammirare in questa stagione. Ancora una volta l’allenatore silano ha potuto scorgere negli auspici del fumo delle sue immancabili sigarette le risposte giuste alle legittime domande poste e, in settimana prima e sul campo poi, è riuscito a scuotere un gruppo che forse aveva osservato fin troppo rilassato e seduto a mirare l’opera già compiuta. In effetti sta proprio in questa necessità, concentrazione e determinazione da mantenere sino a quando la matematica ci darà ragione, oltre l’attuale evidenza, l’opera più difficile che spetta alla rosa guidata dal lungimirante Cappellacci che, nonostante una classifica rasserenante, non può permettersi cali di concentrazione, almeno fino a quando, ripetiamo, la matematica non ci darà il definitivo pass per la Lega Pro Unica. Intanto, da una sommaria analisi dell’attuale classifica, un altro dato risulta confortante e di buon auspicio: dalla quinta in classifica, a 29 punti, sino alla dodicesima, attestata a 27, osserviamo un groviglio di squadre che caratterizzano il loro cammino con un continuo “sali-scendi” che non consente a nessuna di queste di avvicinarsi alle quattro sorelle che ormai sembrano viaggiare per rotte esclusive. A queste va obbligatoriamente aggiunto il Messina che a 25 punti vive in un limbo tra sogni di gloria e incubi di oblio sportivo. Eccezion fatta per Tuttocuoio e Vigor Lamezia, pratiche già definitivamente archiviate, le prossime sfide che aspettano il Cosenza, dopo la trasferta di Arzano, saranno tutte contro queste compagini, partite che ci vedranno per quattro volte padroni di casa, e ospiti tra le mura di Ischia Chieti e Melfi. In particolare il doppia turno casalingo tra la 27° e la 28° giornata, Messina-Poggibonsi nell’ordine, potrebbe regalarci la definitiva consacrazione, avendo l’opportunità concreta di mantenere le attuali distanze in classifica da queste compagini. E’ giusto allora il Cappellacci pensiero, contenti si ma sempre determinati e concentrati: mantenere alta la guardia nelle prossime sette sfide ci potrebbe regalare con largo anticipo una festa degna di uno Stadio San Vito stracolmo e colorato di rossoblù. A tal fine ci concediamo una piccola riflessione: anche ieri gli spalti di Via degli Stadi risultavano desolatamente deserti nonostante il richiamo del derby. Qualcuno ritiene di doverne attribuire la responsabilità anche alla diretta televisiva disposta per motivi di ordine pubblico (!), ma forse questa potrebbe costituire una scusa banale e troppo semplicistica. Non abbiamo sinceramente ricette da proporre, l’unica considerazione che oggi ci sentiamo di fare è quella di tributare una virtuale standing ovation a quei soliti noti che domenicalmente continuano a non far mancare il sostegno fisico alla squadra del cuore, ai ragazzi della curva come ai pochi, ma buoni, affecionados della Tribuna B, in attesa che almeno il centenario possa risvegliare antichi, e forse non del tutto sopiti, ardori. (Antonio Pallo)