venerdì,Marzo 29 2024

Cappellacci arrabbiato: “Squalifica pesante, è la prima volta che mi succede”

Il tecnico: “Riconosco di aver imprecato, ma di solito funziona che il guardalinee o il quarto uomo ti richiami”. Sul dg Marino: “Non se andrà vià, ma si è dannato l’anima per la vittoria dei Lupi ed ha messo a disposizione le proprie qualità”.L’allenatore del Cosenza Cappellacci in occasione della trasferta di Ischia (foto shartella)Cappellacci

Cappellacci arrabbiato: “Squalifica pesante, è la prima volta che mi succede”

Il tecnico: “Riconosco di aver imprecato, ma di solito funziona che il guardalinee o il quarto uomo ti richiami”. Sul dg Marino: “Non se andrà vià, ma si è dannato l’anima per la vittoria dei Lupi ed ha messo a disposizione le proprie qualità”.
cappellacci ad ischia2L’allenatore del Cosenza Cappellacci in occasione della trasferta di Ischia (foto shartella)
Cappellacci si è presentato in sala stampa con un aspetto un po’ dimesso, del resto a squalifica di tre giornate pesa parecchio per lui. In più sa di dover affrontare una nuova settimana di lavoro con l’organico non al meglio della condizione e con una serie di defezioni, ma il tecnico dei Lupi non mollla e va diritto per la sua strada. Alla ripresa analizza il momento, soffermandosi sugli argomenti del momento e riservando parole di elogio per l’operato svolto dal direttore generale Ciccio Marino.
Cappellacci, il Giudice Sportivo ha usato la mano pesante. Che ne pensa?
“E’ una squalifica pesante, non mi era mai successo. Riconosco di aver imprecato anche altre voltre, ma di solito c’è il guardalinee o il quarto uomo a richiamarti. Stavolta nessuno mi ha detto nulla e mi ritrovo con questa sanzione. La reputo un fulmine a ciel sereno”.
Se il Cosenza non corre, dietro non è che vanno a mille. Crede che basti un semplice successo per blindare il primo posto?
“Sì, è vero. Stiamo andando un po’ tutti a rilento tranne il Messina che nel girone di ritorno sta camminando spedito. Io posso parlare per il Cosenza e dico che l’appagamento c’è stato fino ad un certo punto. Abbiamo cercato di tenere alta l’attenzione e la pressione, ne è derivato uno sforzo enorme che va apprezzato. Ci siamo prefissati inoltre l’obiettivo del primo posto, sebbene sia nostro già virtualmente da quando abbiamo staccato il biglietto per la Lega Pro unica prima degli altri”.
Dopo mille esperimenti ad Ischia è tornato al 4-4-2, quel gol a freddo le ha un po’ messo i bastoni tra le ruote per come aveva preparato il match?
“Avevamo messo in conto il rischio di essere sbilanciati in avanti perché siamo abituati a giocare con tre centrocampisti e un filtro davanti alla difesa. Nel girone di ritorno, però, a causa di una serie di fattori abbiamo segnato poco. Schierandoci con quattro elementi offensivi nelle ripartenze potevamo contare sulle delle arme in più, ma incassando il gol subito tutto si è complicato. L’Ischia è una squadra giovane e forte, con grandi motivazioni e che ha dato di continuo prova di grande solidità difensiva. Dopo l’1-0, sebbene il Cosenza non abbia fatto male, il match si è sviluppato esaltando le qualità dei padroni di casa”.
Come si spiega il cambio passo degli isolani dopo il ridimensionamento di gennaio?
“Ai nastri di partenza, con la conferma dell’allenatore e dello zoccolo duro, credevo che facesse un torneo da protagonista. Dopo il mercato, invece, ha sorpreso tutti, ma analizzando la situazione c’è poco da essere sorpresi. Al di là della bravura del tecnico, la rosa era strutturata da elementi di grido e da giovani che stanno in Seconda solo perché sono forti e non perché devono fare minutaggio: c’è del lavoro alle spalle e si vede. La scelta fatta dell’Ischia alla fine è risultata vincente anche perché avevano una rosa ampia”.
Con Palazzi squalificato è di nuovo emergenza. Come sta Blondett?
“Blondett ha caviglia gonfia, mi auguro che recuperi per domenica ed incrocio le dita. A questo aggiungiamo che nemmeno Carrieri sta benissimo”.
L’imbattibilità casalinga è qualcosa che nella storia della Seconda divisione è avvenuta raramente, è un nuovo obiettivo?
“Con tutto questo parlarne, temo moltissimo un ko – dice sorridendo, ma facendo gli scongiuri – Il rischio è altissimo soprattutto con l’Aprilia. All’ultima giornata, invece, il Teramo potrebbe essere ancora in lotta per la vetta e ci sarà da stringere i denti. Al momento, anche per via degli infortuni, il timore di cadere in casa c’è e l’Aprilia, perché è la prossima gara che affronteremo, mi preoccupa maggiormente”.
Ipotizziamo una sua permanenza a Cosenza, chi confermerebbe subito e che reparto rinforzerebbe?
“No comment”.
Rispetto al campionato scorso che differenze tecniche ha notato?
“Quest’anno l’obiettivo era unico per tutti, in più ogni club voleva salvaguardare l’aspetto economico. Come era prevedibile, parecchie squadre hanno cambiato molto e nel girone di ritorno è stato un campionato diverso rispetto ad un anno fa, decisamente più equilibrato. Nessuna squadra, al contrario di quanto avvenne con Aversa o Fondi, è crollata: tutte sono in corsa per la salvezza. Altra differenza è stata che a gennaio si è rinunciato al minutaggio, ma dal punto di vista tecnico non ho notato una grande differenza”.
Sente più suo il Cosenza o il Teramo di un anno fa?
“Squadre diverse, annate diverse, piazze diverse. A Teramo avevo confermato buona parte dell’organico, qui era tutto nuovo e il lavoro è stato differente. Sento mie tutte le squadre che alleno, sia quando si vince che quando si perde”.
Ormai è palese che Marino andrà via, come giudica il suo operato?
“Io non so se Marino resterà o andrà via. Come me e come altre persone meno in vista, si è dannato l’anima ed ha partecipato alla quotidianità per centrare un risultato prestigioso. Ha messo al servizio del collettivo le proprie capacità e c’è riuscito pienamente”.