venerdì,Marzo 29 2024

L’ex Cosenza Mangiarano all’Inter. E’ il nuovo segretario della prima squadra

Segue il suo amico Massimiliano Mirabelli, capo degli osservatori nerazzurri, ed è il terzo calabrese a ricoprire un ruolo così importante in Serie A dopo Calveri della Lazio e Di Brogni del Carpi. Giuseppe Mangiarano nel giorno della promozione dalla Serie C2 alla C1 con il Cosenza 1914 Giuseppe Mangiarano segue Massimiliano Mirabelli in uno

L’ex Cosenza Mangiarano all’Inter. E’ il nuovo segretario della prima squadra

Segue il suo amico Massimiliano Mirabelli, capo degli osservatori nerazzurri, ed è il terzo calabrese a ricoprire un ruolo così importante in Serie A dopo Calveri della Lazio e Di Brogni del Carpi.
mangiarano GiuseppeGiuseppe Mangiarano nel giorno della promozione dalla Serie C2 alla C1 con il Cosenza 1914
Giuseppe Mangiarano segue Massimiliano Mirabelli in uno dei top club dello Stivale. Entro fine mese, infatti, inizierà a mettere a disposizione dell’Inter la propria competenza in materia di carte federali, di cui è uno dei maggiori esperti in Italia. Ha già firmato il contratto con i nerazzurri per il ruolo di segretario della prima squadra, diventando così il terzo calabrese a ricoprire un ruolo così importante in Serie A. Con Armando Calveri della Lazio e Massimiliano Di Brogni del Carpi formerà un’importante colonia di professionisti della nostra regione nell’Olimpo del calcio. Mangiarano è da tempo un giovane in rampa di lancio che ha conosciuto la gavetta ed ha saputo ritagliarsi il proprio spazio. Ha legato la prima parte della sua carriera proprio a Mirabelli, di cui ne è stato il braccio destro. La prima vera esperienza fu a Rossano, in Eccellenza. La coppia riuscì a conquistare una storica promozione anche grazie alle giocate di Totò Galardo, che da lì a poco sarebbe diventato il capitano del Crotone. Sempre da segretario, Mangiarano passò al Rende. Il suo lavoro, silenzioso e mai sotto le luci dei riflettori, risultò fondamentale anche al Lorenzon: in due anni si registrò un doppio salto dall’Eccellenza alla vecchia Serie C2. Ne derivarono una salvezza conquistata con largo anticipo, un capolavoro che si infranse solo contro il Taranto nella finale playoff del 2006 e poi la retrocessione. A quel punto creò i presupposti federali per il passaggio del titolo a Cosenza. Era l’estate del 2007 ed iniziò per lui un’avventura che gli segnò la carriera. Le due affermazioni consecutive fino alla Prima Divisione resero altissimo l’appeal del club di Viale Magna Grecia agli occhi dei tifosi. Fondamentale fu il lavoro di Mangiarano, in stretto contatto con la Federazione, pronto a ricorrere alle Noif giuste per sbrogliare matasse spesso ingarbugliate. Restò inizialmente al suo posto anche dopo l’arrivo di Luca Pagliuso al timone del club e a margine dell’addio di Mirabelli. Riuscì a conquistare in breve tempo la fiducia di un big quale Renzo Castagnini sfruttando le sue capacità e apprendendone i metodi di gestione. Tutto questo fino a dicembre del 2010, mese in cui rassegnò le dimissioni intravedendo in anticipo il baratro dove sarebbe piombato il 1914. Nel frattempo conseguì il patentino di direttore sportivo a Coverciano con il massimo dei voti. Ha lavorato anche a Siena, in Serie A, al fianco del direttore Perinetti con la mansione di segretario sportivo. Chiusa l’esperienza con i bianconeri, ha avuto contatti con Guarascio e il Cosenza nell’estate del 2013, senza però che si concretizzasse nulla. In carriera conta pure un’esperienza a Padova in B con il DS Valentini. Qualche mese fa si interessò a lui (per il ruolo di dg) la Vigor Lamezia, ma per ovvie motivazioni le due strade non presero mai a camminare insieme. Adesso la più nobile delle chiamate, con un altro pezzo della storia del Cosenza Calcio a mettersi in mostra nel calcio che conta.
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