venerdì,Aprile 19 2024

Toscano: “Cosenza, bravo Roselli e che collettivo. Noi giocavamo un calcio diverso”

Il tecnico delle due promozioni consecutive dalla D alla C1 crede nell’impresa: “Ma non tutti i tifosi lo capiscono come testimoniano le presenze al Marulla”. I paragoni con il Cosenza di Mimmo Toscano sono fioccati durante gli ultimi anni. Tra un paio si celebrerà il decennale della prima fantastica cavalcata che riportò i rossoblù nel

Toscano: “Cosenza, bravo Roselli e che collettivo. Noi giocavamo un calcio diverso”

Il tecnico delle due promozioni consecutive dalla D alla C1 crede nell’impresa: “Ma non tutti i tifosi lo capiscono come testimoniano le presenze al Marulla”.

I paragoni con il Cosenza di Mimmo Toscano sono fioccati durante gli ultimi anni. Tra un paio si celebrerà il decennale della prima fantastica cavalcata che riportò i rossoblù nel calcio che conta. Al timone della squadra, che concesse il bis subito dopo c’era proprio Mimmo One. Alla terza stagione sulla panchina dei Lupi, 2009-2010, toccò con mano la possibilità di un clamoroso triplo salto tra i cadetti. “Giocavamo un calcio diverso e mettevamo sotto anche formazioni più quotate e ciò rappresenta il massimo per un allenatore – spiega dalle colonne della Gazzetta del Sud – Ricordo che ci avvicinammo al giro di boa al secondo posto in classifica. Poi il sogno si interruppe nel girone di ritorno, ma fino a quel momento ci divertimmo tutti, tifosi inclusi”. Gli spalti del San Vito facevano registrare maggiori presenze. “L’entusiasmo della gente era pazzesco, ma anche comprensibile perché arrivavamo da due primi posti. Fu più facile conservare lo zoccolo duro e farlo crescere”. Poi gli applausi a Giorgio Roselli. “E’ sotto gli occhi di tutti che il tecnico e i suoi calciatori stiano svolgendo un lavoro eccezionale. Peccato che non tutti i tifosi lo capiscono come testimoniano le presenze al Marulla, inferiori rispetto a quanto stanno conquistando i rossoblù sul campo. La compattezza del gruppo ricorda quella che caratterizzava il Cosenza della mia gestione. E’ un’arma in più, sottovalutarla potrebbe essere pericolosa per le avversarie”. Impossibile non fare un paragone con le antagoniste Benevento, Lecce, Foggia e Casertana. “Oggettivamente la squadra nei singoli è leggermente inferiore rispetto alle corazzate del girone, ma, ripeto, può contare sulla compattezza e su una struttura rodata. Il fatto che non si sia rinforzata allo stesso modo delle contendenti significa poco o nulla. Aggiungere calciatori non è sempre sinonimo di miglioramenti in termini di classifica”.