Pd, Petrone critica Sgarbi assessore: «Proposta non seria, solo propaganda elettorale»
L’esponente del Pd cosentino replica allo scrittore di Ferrara che pochi giorni fa lo aveva offeso. «Frutto dei soliti suggeritori locali che usano l’antica pratica dell’avvelenamento dei pozzi». Speriamo che la diatriba finisca qui… La polemica tra Gabriele Petrone, storico esponente del Pd cosentino e lo scrittore di Ferrara Vittorio Sgarbi non finisce più. Il
L’esponente del Pd cosentino replica allo scrittore di Ferrara che pochi giorni fa lo aveva offeso. «Frutto dei soliti suggeritori locali che usano l’antica pratica dell’avvelenamento dei pozzi». Speriamo che la diatriba finisca qui…
La polemica tra Gabriele Petrone, storico esponente del Pd cosentino e lo scrittore di Ferrara Vittorio Sgarbi non finisce più. Il politico cosentino infatti, in una nota, sottolinea che «Sgarbi non smentisce il suo tratto, la tendenza al turpiloquio ed all’offesa personale, il trascinare la contrapposizione politica, anche polemica, sul piano della rissa. Le diffamazioni, quelle presunte e quelle reali si discuteranno, se sarà il caso, in Tribunale. Anche se – per vero – l’infantilismo elementare degli ultimi insulti (“obeso e incontinente”) m’hanno piuttosto riportato all’età felice» e afferma che «l’accanimento polemico di Vittorio Sgarbi contro di me è piuttosto il frutto dei/delle soliti/solite suggeritori/suggeritrici locali, usi all’antica pratica dell’avvelenamento dei pozzi e che credono di poter utilizzare il noto critico d’arte come oggetto contundente contro gli avversari politici. Per quanto mi riguarda continuo a pensare, e con me molti cosentini anche alla luce del livello a cui si è voluto far scendere la polemica, che la sua, assai improbabile, nomina ad assessore di Cosenza sarebbe comunque una scelta sbagliata e provinciale». E ancora: «Attualmente Sgarbi è assessore ad Urbino ed evidentemente avrà conquistato il dono dell’ubiquità per poterlo fare anche a Cosenza o in altri comuni. La proposta dunque difetta di serietà, è la solita trovata propagandistica, tra l’altro di dubbia efficacia. Le questioni che riguardano la Cultura e il Centro storico a Cosenza hanno ben altro valore e consistenza e devono affrontarle soprattutto i cosentini. Mario Occhiuto, in questi anni non lo ha fatto e certamente il 5 giugno gli elettori non gli daranno nessuna possibilità di riprovarci». Si spera, a questo punto, che la diatriba dialettica sia arrivata al termine perché se da un lato il Pd deve pensare a risolvere i “mal di pancia” interni, dall’altro Vittorio Sgarbi potrebbe evitare di usare termini pesanti. Cosenza ha bisogno di proposte, non di offese.
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