venerdì,Marzo 31 2023

Presta: «No ad aspiranti sindaci e consiglieri coinvolti in inchieste di mafia»

In merito alla questione sollevata da Rosy Bindi, che evidenzia la necessità di un accurato controllo sulle liste elettorali, il candidato del Pd richiede l’estensione del provvedimento. Nei giorni scorsi Rosy Bindi, presidente della Commissione antimafia, ha spiegato che non ci sono i tempi tecnici per passare in rassegna gli almeno 150 mila nomi che affolleranno le schede elettorali nei

Presta: «No ad aspiranti sindaci e consiglieri coinvolti in inchieste di mafia»

In merito alla questione sollevata da Rosy Bindi, che evidenzia la necessità di un accurato controllo sulle liste elettorali, il candidato del Pd richiede l’estensione del provvedimento.

Nei giorni scorsi Rosy Bindi, presidente della Commissione antimafia, ha spiegato che non ci sono i tempi tecnici per passare in rassegna gli almeno 150 mila nomi che affolleranno le schede elettorali nei circa 1.400 comuni chiamati al voto a giugno. Nonostante questo, però, ha garantito che saranno passati minuziosamente in rassegna tutti i municipi sciolti per mafia, quelli precedentemente sciolti per infiltrazioni della criminalità organizzata e mai tornati al voto, quelli in regime di commissariamento ordinario e che hanno visto aprire nei loro confronti la procedura prefettizia per commissione d’accesso. Per la Bindi sono troppo stretti i tempi disposizione delle commissioni elettorali «per valutare le autocertificazioni dei candidati» che «andrebbero sostituite» con i certificati penali, elevando «a una settimana» il termine a disposizione delle stesse commissioni per effettuare le verifiche. A tal proposito interviene il candidato a sindaco di Cosenza Lucio Presta: «Se esiste un valore dal quale non intendo prescindere, quello è l’onestà – spiega in una nota stampa – Sentir parlare di codice etico, quando alla base di tutto dovrebbe esserci il rispetto di quello penale, mi suscita stupore. Non contemplo minimamente la possibilità di carichi pendenti, figuriamoci quella di possibile infiltrazioni mafiose. Chiunque scelga di accompagnarmi nella corsa elettorale deve sposare il principio della legalità e ritengo bizzarro che si lotti strenuamente affinché la commissione antimafia estenda l’impegno alle città di Cosenza e Crotone, limitandosi però ai candidati consiglieri, senza battersi con altrettanta energia perché tale verifica valga anche per i candidati a sindaco. In fondo, che durata e che credibilità potrebbe mai avere un’ amministrazione composta da consiglieri onesti privi di problemi con la giustizia, a fronte della guida di un ipotetico sindaco disonesto e corrotto». «Per questo motivo – conclude Lucio Presta – dichiaro apertamente di essere disposto, (e anzi richiedo che tale proposta venga seriamente valutata), a tutti i controlli necessari al fine di garantire alla città di Cosenza, trasparenza, non solo a livello teorico ma sul piano pratico e invito gli altri candidati a sindaco a fare altrettanto. Se vogliamo cambiare la città davvero, forse è il caso di iniziare a dimostrarlo».

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