I Socialisti in coro: «Rende non è mai stata una città mafiosa». Poi l’attacco al sindaco Manna
Il Psi, insieme ad esponenti del Partito democratico, venerdì scorso hanno incontrato i residenti di Saporito, una delle contrade – dal loro punti di vista – abbandonate dall’amministrazione guidata dall’avvocato cosentino. Poi una riflessione sull’inchiesta antimafia “Sistema Rende” Venerdì sera, presso il Centro Sociale “Roberta Lanzino”, il Psi di Rende ha incontrato i residenti di
Il Psi, insieme ad esponenti del Partito democratico, venerdì scorso hanno incontrato i residenti di Saporito, una delle contrade – dal loro punti di vista – abbandonate dall’amministrazione guidata dall’avvocato cosentino. Poi una riflessione sull’inchiesta antimafia “Sistema Rende”
Venerdì sera, presso il Centro Sociale “Roberta Lanzino”, il Psi di Rende ha incontrato i residenti di Saporito, per confrontarsi insieme a loro sulle attuali condizioni in cui versa la contrada e le prospettive di rilancio della stessa e di tutta la città. Tanti i cittadini presenti e insieme a loro anche consiglieri comunali ed ex amministratori, nonché esponenti del Partito democratico. A coordinare il tavolo dei lavori, Antonio De Masi, coordinatore del Centro Studi della Sezione “Francesco Principe”, che ha da subito puntato il dito contro l’incertezza gestionale da parte dell’attuale amministrazione: «L’attuale classe politica comprende poco o nulla i problemi che sta vivendo la città. Sono tangibili lo stato di abbandono dei quartieri e le condizioni di periferizzazione che minacciano l’intero territorio. Occorre riprendere, ma in modo serio, l’iniziativa politica con azioni adeguate, ragionate e ponderate. E noi socialisti intendiamo tracciare e definire un grande piano di sviluppo della città che dovrà portarci ad rivestire un ruolo da protagonisti nei prossimi anni». Inevitabile, poi, l’intervento sullo tsunami giudiziario che ha travolto la città: «Il nostro garantismo è un punto fermo. Non possono essere confusi consenso, democrazia e situazioni compromissorie». Sono seguiti, poi, gli interventi di alcuni residenti della zona nonché compagni di partito che hanno sottolineato lo stato di abbandono non solo di Saporito, ma di tutta di Rende, congratulandosi con la sezione per il lavoro finora svolto.
Si è proseguito, poi, con l’intervento del segretario cittadino, Francesco Tenuta: «C’è bisogno, in questa città, che si torni a parlare di politica, quella seria, lungimirante, riformista che a Rende ha dato tanto. È arrivato il tempo che politica e partecipazione popolare si tengano per mano e costruiscano insieme il futuro della città. È questo il senso del nostro tour: dare la possibilità ai cittadini di contribuire fattivamente e concretamente, in prima persona, al progetto della propria città. Rende deve ripartire dai Rendesi, da ogni singolo cittadino, dai problemi quotidiani che si vivono e non dai tagli di nastro, dal carnevale o dalla pizza più lunga del mondo». Poi, sulle condizioni della contrada Saporito, incalza: «Il degrado urbano imperversa inesorabilmente nella città. Anche a Saporito. Ancora si aspetta la ristrutturazione del centro “Lanzino”, che non funge più da centro di aggregazione sociale come un tempo. Mancano politiche di marketing che possano sponsorizzarlo e metterlo a disposizione, dei nostri giovani talenti. Per non parlare del problema di Via Ligabue, ormai trasformata in parcheggio privato e di C.da Difesa, abbandonata a sé stessa, con una piccola stradina d’ingresso e una pavimentazione approssimativa, ricoperta da vegetazione selvaggia».
Un affondo sugli allagamenti dello scorso inverno: «Hanno procurato notevoli danni a tutte le attività commerciali di via G. De Chirico, a causa dell’assenza di opere di manutenzione sui canali di scolo e sui pozzetti. Un problema, questo, che era stato già segnalato nel mese di febbraio e sul quale, però, l’Amministrazione è a tutt’oggi rimasta silente». Poi un accenno alle prospettive di sviluppo di Saporito: «Si potrebbe pensare ad un prolungamento di via Mattia Preti, fino a località Linze, cosi da poter attenuare il traffico di via De Chirico. Si potrebbe pensare ad un prolungamento del parco fluviale di Commenda fino a Saporito, così da creare un lungo fiume, pieno di verde, con giochi per bambini e attrattive per le famiglie». Non poteva mancare un pensiero alla situazione giudiziaria che ha interessato la città: «Confidiamo nell’operato della magistratura affinché faccia, al più presto chiarezza e indaghi con rigore. Crediamo che tutti gli indagati dimostreranno la loro estraneità ai fatti. Rende non è mai stata una città mafiosa». Ha concluso il segretario provinciale Franz Caruso, che ha fatto un plauso alla sezione di Rende per l’organizzazione del tour, esaltando, ancora una volta, la straordinaria partecipazione di tutti i cittadini, socialisti e non, all’incontro organizzato dal Psi. Un intervento sulla situazione giudiziaria: «Rende è una realtà democratica, non mafiosa. Confido nell’operato della magistratura. Ma mi rifiuto di credere che gli indagati siano scesi a patti con la mafia». Poi sull’esecutivo Manna: «Rende oggi vive un degrado soprattutto culturale. Ed allora c’è bisogno di un programma serio, intriso di tante idee e iniziative che provengano dal territorio, affinchè si possa rendere viva questa bella comunità. Noi socialisti vogliamo guidare il riscatto di questa città».