AMMINISTRATIVE 2016 | Jessica Perito: «Occhiuto ha dimostrato di saper governare bene» [VIDEO]
Ha 26 anni e tra pochi giorni diventerà mamma per la prima volta. E’ candidata nella lista “Cosenza Bellissima” che sostiene la rielezione a sindaco di Mario Occhiuto. Jessica Perito spera nel bis: «Non si può stravolgere una città in soli cinque anni di mandato amministrativo» Potrebbe essere forse la prima candidata a partorire nel
Ha 26 anni e tra pochi giorni diventerà mamma per la prima volta. E’ candidata nella lista “Cosenza Bellissima” che sostiene la rielezione a sindaco di Mario Occhiuto. Jessica Perito spera nel bis: «Non si può stravolgere una città in soli cinque anni di mandato amministrativo»
Potrebbe essere forse la prima candidata a partorire nel giorno delle elezioni, ma intanto continua a condurre una campagna elettorale porta a porta sperando di trovare il maggior numero di consensi per la rielezione a sindaco di Mario Occhiuto. Jessica Perito, candidata alla carica di consigliere comunale, è convinta che i cosentini abbiano apprezzato il lavoro svolto dall’architetto nei precedenti cinque anni di governo.
Cosa l’ha spinta a candidarsi?
«Un forte slancio di partecipazione e lo spirito di cittadinanza attiva che Mario Occhiuto ha saputo risvegliare in noi cosentini e in particolare in noi giovani. In pratica, la voglia di esserci e di contribuire in prima persona al cambiamento che, ancora prima che nelle opere materiali, oggi osserviamo nelle opere immateriali ritrovate, quali l’identità, l’orgoglio, la coscienza civica».
Si parla di opere pubbliche da completare e altre da realizzare. Se oggi fosse consigliere comunale su cosa punterebbe?
«Mi piacerebbe contribuire in relazione alle politiche sociali e culturali, al dialogo con i movimenti, al percorso comune per una Cosenza più equa e più giusta dove il divario fra i ceti si possa restringere. Occhiuto ha sempre guardato in questa direzione puntando sull’attrattività turistica con ricadute economiche sul territorio a beneficio di tutti i cittadini, senza per questo aver mai dimenticato i servizi essenziali che sono stati riefficientati nelle periferie. Adesso si apre una fase di estensione del buon governo che come sindaco ha già dimostrato di poter rappresentare, specialmente nell’attuazione delle buone pratiche di sostenibilità ambientale che ci permettono di vivere meglio».
Raccolta rifiuti: ritiene che la città di Cosenza sia più pulita o più sporca?
«Quando nel 2011 Mario Occhiuto prese in mano la guida amministrativa di Cosenza le strade si presentavano sporche e colme di rifiuti. Questo è innegabile anche per gli avversari. Avviando per la prima volta la raccolta differenziata col sistema porta a porta, Occhiuto ha avuto il coraggio di compiere scelte inizialmente impopolari ma che si sono rivelate vincenti, eliminando ad esempio i cassonetti. Inoltre, è stato riorganizzato il sistema delle Cooperative di tipo B concorrendo a specializzare al meglio il personale addetto che si occupa della gestione del verde, della pulizia, dell’irrigazione e della manutenzione. Oggi, dunque, Cosenza come suo primissimo biglietto da visita presenta proprio una cura e un’attenzione al decoro urbano che ne fanno una città virtuosa. Per non dire che abbiamo raggiunto quasi il 70% nella raccolta differenziata attestandoci in cima alla classifica delle città meridionali».
La doppia preferenza dà un vantaggio alle donne?
«Sarà certamente un test. Vi entrano in gioco diversi meccanismi che attengono a vari fattori, quali una giusta informazione, la divulgazione di questo nuovo metodo, l’affiancamento tra candidati e la loro rispettiva conoscenza all’esterno. Ma che si tratti di un vantaggio in termini di opportunità e di rappresentanza non v’è dubbio. Basti pensare che l’Assise municipale di Cosenza nel quinquennio appena trascorso aveva tra i suoi banchi soltanto una donna eletta nel 2011».
Cosenza ha bisogno di una riqualificazione che parta dai quartieri fino al centro storico oppure è necessario ampliare il territorio?
«Non si può stravolgere una città in soli cinque anni di mandato amministrativo. Di sicuro, però, l’imprinting di Mario Occhiuto, dopo anni di immobilismo, è stato incisivo, innegabile, evidente. Proprio perché i cittadini hanno potuto valutare concretamente che agli slogan del 2011 sono seguiti fatti e opere, è necessario riprendere il percorso bruscamente interrotto lo scorso febbraio. A monte, c’è una idea ben definita di sviluppo della città, con progetti che adesso, come dicevo, si estenderanno alle periferie attraverso una linea longitudinale che farà di Cosenza un grande polmone verde. Ogni quartiere avrà un’opera che sarà un elemento attrattore. Nella fattispecie del quartiere San Vito, ad esempio, l’opera più importante sarà il nuovo stadio “San Vito-Gigi Marulla”. In tutto ciò rientrano progetti mirati per il centro storico dove già sono stati bonificati i fiumi e ristrutturati gli antichi palazzi di proprietà comunale, i ponti, i monumenti, e dove sono stati rilanciati i teatri. E poi occorre sottolineare la restituzione del Castello svevo a cosentini e visitatori, finalmente accessibile nella sua totalità, per la prima volta a memoria d’uomo».
Se dovesse vincere il suo candidato a sindaco, come utilizzereste la nuova piazza Bilotti?
«Una piazza è per definizione luogo di aggregazione e, considerata la vocazione multietnica della città di Cosenza, è anche luogo di inclusione. Piazza Bilotti è una grande piazza monumentale con un parcheggio-museo interrato dove non mancheranno le attività ludiche. Va da sé che il piazzale sarà punto di ritrovo e passaggio per tutti i cittadini, per i visitatori, sarà luogo per concerti e altro. E non si deve dimenticare che da qui, dove verranno ospitate alcune opere di arte contemporanea, comincia proprio il museo all’aperto Bilotti attraverso il quale si arriverà al futuro museo di Alarico, nel centro storico, alla confluenza dei fiumi».
Se non fosse candidata chi voterebbe degli aspiranti consiglieri comunali?
«Non vorrei far torto a nessuno perché ne conosco tanti e sono persone validissime che godono di stima e fiducia. Ma sento di evidenziare, io che ho 26 anni, la grandissima carica, l’entusiasmo, la passione della professoressa Maria Cristina Parise Martirano che tra pochi giorni compirà 70 anni e sta vivendo questa campagna elettorale a sostegno di Mario Occhiuto con una forza trascinatrice davvero invidiabile».
Indichi una cosa che non è nel programma della coalizione che vorrebbe proporre al suo futuro sindaco.
«Credo che il programma di Mario Occhiuto, sostenuto da 15 liste civiche, sia ampio e dettagliato per ogni aspetto relativo alla crescita della città. Ciò che comunque posso assicurare nel caso di un mio ingresso in Consiglio comunale è certamente il massimo impegno per attuare i punti del programma, con la responsabilità di non deludere i cittadini e mantenendo uno sguardo costantemente attento ai più deboli, agli ultimi, al dialogo. Sarò uno strumento per veicolare i valori di condivisione tra la gente e il palazzo».
Alla chiusura dei seggi pensa di andare a dormire o seguirà costantemente l’esito dello spoglio?
«L’intento è quello di seguire passo passo l’esito di uno spoglio che poi è il culmine di quattro lunghi mesi di impegno vissuti accanto a Mario Occhiuto nelle strade, nei quartieri, tra la gente. Ma nel mio caso in particolare non dipenderà da me: sono al nono mese di gravidanza e se mio figlio deciderà di venire al mondo proprio quella notte non posso saperlo».
(a. a.)