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AMMINISTRATIVE 2016 | Luigia Sproviero: «Cosenza voti Guccione per il cambiamento» [VIDEO]

La candidatura di Luigia Sproviero nasce all’interno del circolo dei Giovani democratici di Cosenza. Il fratello di sua nonna è il noto produttore cinematografico italiano Mario Gallo, scomparso dieci anni. «È un esempio di un grande calabrese che ha saputo portare il meglio di noi fuori dalla regione ed anche dal paese». E’ una dei

AMMINISTRATIVE 2016 | Luigia Sproviero: «Cosenza voti Guccione per il cambiamento» [VIDEO]

La candidatura di Luigia Sproviero nasce all’interno del circolo dei Giovani democratici di Cosenza. Il fratello di sua nonna è il noto produttore cinematografico italiano Mario Gallo, scomparso dieci anni. «È un esempio di un grande calabrese che ha saputo portare il meglio di noi fuori dalla regione ed anche dal paese».

E’ una dei candidati più giovani della lista del Partito democratico e di professione fa l’avvocato. Parliamo di Luigia Sproviero, 27enne, laureatasi nel 2013 in Giurisprudenza. La storia della sua famiglia è molto particolare perché il fratello di sua nonna, Mario Gallo – originario di Rovito – fu uno dei produttori cinematografici italiani più importanti. Realizzò tanti film, tra cui “Bronte: cronaca di un massacro che i libri di storia non hanno raccontato” di Florestano Vancini, “Il portiere di notte” di Liliana Cavani, “Morte a Venezia” e “La Caduta degli dei” di Luchino Visconti, “Ecce bombo” di Nanni Moretti, “Il deserto dei Tartari” di Valerio Zurlini, “Cane sciolto” di Giorgio Capitani, “La tenda rossa” (con Sean Connery e Claudia Cardinale) di Mikheil Kalatozishvili. «Sono contenta che si possa parlare di lui perché, come mi ricordava papà a giorni ricorreranno i dieci anni dalla sua scomparsa. È un esempio di un grande calabrese che ha saputo portare il meglio di noi fuori dalla regione ed anche dal paese, senza mai dimenticare le sue origini».

Cosa l’ha spinta a candidarsi?

«La mia candidatura è nata da una richiesta che mi è stata fatta dal circolo dei Giovani democratici. Mi ha spinto la passione nel proporre le mie idee per la città e lo sto facendo insieme a un gruppo di persone che stanno tentando di migliorare la qualità di vita della città che viviamo e amiamo».

Si parla di opere pubbliche da completare e altre da realizzare. Se oggi fosse consigliere comunale su cosa punterebbe?

«Bisogna realizzare delle opere, quali potrebbero essere l’ospedale a Vaglio Lise o ancora della Metrotranvia necessarie a migliorare la qualità di vita, oltre ad essere delle importanti opere pubbliche. Ma è importante compiere delle azioni che possano migliorare il tenore di vita dei cittadini di Cosenza che in questi ultimi anni hanno vissuto e vivono un grande impoverimento sociale e culturale oltre che economico».

Raccolta rifiuti: ritiene che la città di Cosenza sia più pulita o più sporca?

«Ritengo che il centro di Cosenza possa anche essere più pulito, ma in tutte le zone limitrofe, intendo anche gli stessi vicoli di corso Mazzini, la città sia indubbiamente più sporca. Per non parlare delle zone quali il centro storico, i quartieri popolari, via degli stadi, Vaglio Lise e Serraspiga che vivono in uno stato di degrado assoluto».

La doppia preferenza dà un vantaggio alle donne?

«Non so qualificare questa cosa in termini di vantaggio o svantaggio, io credo che la doppia preferenza debba essere un segno teso a tutelare non l’uguaglianza tra i due sessi ma la diversità che vi è nell’approccio e nella sensibilità. C’è un modo diverso nel rapportarsi ai problemi che vengono risolti tramite anche l’empatia che le donne a volte dimostrano più degli uomini».

Cosenza ha bisogno di una riqualificazione che parta dai quartieri fino al centro storico oppure è necessario ampliare il territorio?

«Penso che bisognerebbe partire da un dato fattuale, ovvero migliorare ciò che è già esistente e quindi lavorare per i quartieri e il centro storico e magari pensare in futuro a nuove costruzioni senza però cementificare il nostro territorio, visto che in passato è successo».

Se dovesse vincere il suo candidato a sindaco, come utilizzereste la nuova piazza Bilotti? 

«Sicuramente piazza Bilotti è un luogo che per come è stato appaltato dall’amministrazione Occhiuto dovrà essere un posto organizzato e vissuto per come noi vediamo e viviamo le cose. Renderla più bella con spazi verdi».

Se non fosse candidata chi voterebbe degli aspiranti consiglieri comunali?

«Una cosa della quale sono molto contenta è che la coalizione che sostiene Carlo Guccione ha portato in campo tante energie positive con tante candidature al consiglio comunale molto valide: sia nei giovani sia in altre categorie. Per quanto riguarda una candidatura maschile penserei per l’esperienza a Damiano Covelli, ma in termini di innovazione e senso civico potrei dire anche il dottor Antonio Armentano. Mentre per le donne penserei a una candidatura giovane come Emanuela Tucci o al tempo stesso a una candidatura che ha già dimostrato in passato di saper fare buona politica come Clelia Badolato».

Indichi una cosa che non è nel programma della coalizione che vorrebbe proporre al suo futuro sindaco.

«Ho avuto la fortuna insieme al gruppo che mi sostiene di realizzare un programma. Guccione ha incluso il nostro progetto nel suo come l’Università dei mestieri, cioè la riqualificazione data dalla possibilità di creare delle botteghe nel centro storico che possano far rivivere vecchi mestieri chiaramente in chiave moderna per portare vita in un luogo che oggi è del tutto isolato».

Alla chiusura dei seggi pensa di andare a dormire o seguirà costantemente l’esito dello spoglio?

«Non so immaginare cosa farò domenica, probabilmente non attenderò fino all’ultimo minuto perché il mio auspicio è, qualunque sia il risultato che riusciremo ad ottenere, mio personale intendo, di continuare a lavorare per la mia città».

(a. a.)

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