I Socialisti al Governatore Oliverio: «La Giunta necessita di un cambiamento» [FOTO]
Conferenza stampa del Psi di Cosenza all’indomani dei ballottaggi comunali e della «sconfitta cocente» in terra bruzia. Il segretario provinciale Franz Caruso: «I cosentini hanno apprezzato il salotto buono della città, ma le periferie rimangono abbandonate a se stesse». «Non c’è dubbio che il Governatore Oliverio deve valutare la necessità di cambiare. La presenza dei
Conferenza stampa del Psi di Cosenza all’indomani dei ballottaggi comunali e della «sconfitta cocente» in terra bruzia. Il segretario provinciale Franz Caruso: «I cosentini hanno apprezzato il salotto buono della città, ma le periferie rimangono abbandonate a se stesse».
«Non c’è dubbio che il Governatore Oliverio deve valutare la necessità di cambiare. La presenza dei tecnici in Giunta non ha contribuito a dare una spinta in più. La gente non ha percepito questo cambiamento. Tutti gli enti sono affidati a subcommissari. Calabria Verde è in mano a un generale dei carabinieri, a questo punto mi chiedo: è possibile che non vi siano esponenti politici in grado di far ripartire la macchina regionale? I dirigenti regionali non possono stare più al loro posto, anche in questa direzione serve un’aria nuova perché la burocrazia cosi com’è non va bene». Pensieri e parole del segretario provinciale del Psi Franz Caruso, il quale ha convocato una conferenza stampa al termine dei ballottaggi comunali che hanno sancito una pesante bocciatura per il centrosinistra calabrese. Dopo aver perso Cosenza, il Pd è uscito con le ossa rotte anche da Crotone mentre a Rossano ha vinto grazie a una parte del centrodestra. «Solo Cassano all’Jonio esprime un vero candidato di centrosinistra che è il compagno socialista Gianni Papasso che ha ottenuto il 61% dei consensi, dimostrando di aver lavorato molto bene in passato». Il Psi di Cosenza intende puntare sui giovani e la presenza al tavolo della conferenza del segretario provinciale della Giovanile Francesca D’Ambra, del segretario di Rende Francesco Tenuta, della neo consigliera comunale di Cosenza Anna Fabiano e di Francesco Canadè e Alberto Caruso, figlio di Franz, entrambi componenti della Fgs n’è una chiara dimostrazione.
I MOTIVI DELLA DISFATTA. Secondo Franz Caruso, la coalizione rappresentata da Carlo Guccione «ha commesso gravi errori, tra cui quello di allearsi con Denis Verdini. E’ stata una sconfitta cocente, le ferite sono ancora sanguinanti. Occhiuto, grazia allo scioglimento anticipato del consiglio comunale, è stato fatto passare come una vittima del sistema quando le condizioni per mandarlo a casa vi erano molto prima». Poi una stoccata al Pd: «Le primarie senza regole non le abbiamo mai condivise, il centrosinistra si è presentato diviso e senza una linea ben precisa. All’inizio vi era un candidato che aveva manifestato di non apprezzare i partiti, poi gli ultimi giorni Carlo Guccione si è sacrificato e coraggiosamente ha deciso di metterci la faccia come ho fatto io. Sapevamo che si trattava di un’impresa quasi impossibile perché Occhiuto da democristiano moderno ha buttato fumo negli occhi nei primi anni di governo ed è riuscito a destrutturalizzare il voto, portando al suo fianco quindici liste. Non è un caso che prima della chiusura della campagna elettorale parlai, come pubblicato da Cosenza Channel, di un voto non libero ma controllato. Una cosa simile non dovrà mai più accadere». Caruso individua i responsabili di questa debacle elettorale: «Il Pd in questa vicenda ha badato a risanare le divisioni interne e non ha pensato al futuro del centrosinistra, lottando per le poltrone parlamentari. Noi vogliamo riportare il centrosinistra in una posizione diversa. Riteniamo che questa sia una consiliatura a termine perché da qui a tre anni si voterà di nuovo visto che Occhiuto sarà il candidato naturale del centrodestra alle prossime elezioni regionali. Mettiamo a disposizione del centrosinistra la nostra esperienza e anche il Psi dovrà riorganizzarsi, dando più spazio ai giovani». In campagna elettorale l’Alleanza civica progressista contestava lo stato di degrado e abbandono delle periferie, ma proprio i quartieri popolari hanno inondato di consensi Mario Occhiuto. «Credo che chi vive in via Popilia o in via degli Stadi, abbia apprezzato il salotto buono della isola pedonale, pensata da Giacomo Mancini, finanziata da Luigi Incarnato e migliorata da Mario Occhiuto che ormai non è più un professionista prestato alla politica. Tuttavia c’ha messo del suo a rovinare Piazza Bilotti, secondo il mio parere bruttissima e troppo legata alle origini orientali che hanno influenzato la carriera professionale del sindaco. Un’opera del genere sta bene a piazza Tienanmen non a Cosenza».
I GIOVANI. Il voto dei giovani è finito quasi interamente a Occhiuto, uno spunto di riflessione che la Fgs intende approfondire. Francesca D’Ambra non usa mezzi termini. «Dalle macerie si ricostruisce. Vogliamo essere la classe dirigente del futuro, proponendo nuovi progetti visto che la politica tradizionale è totalmente fallita. Prepareremo delle carovane itineranti per avvicinarci ai giovani collaborando insieme ai Giovani Democratici. Riteniamo che la politica è tutto, è alla base della democrazia e della crescita sociale». Anna Fabiano (nella foto) invece spiega che «il Psi in Consiglio comunale porterà avanti una sua linea, ma si confronterà quotidianamente con il centrosinistra. Saremo i portatori di due significati che Occhiuto forse non conosce: merito ed equità sociale. Nella mia campagna elettorale non ho visto nulla di questi contenuti. Faremo un’opposizione del fare e sincera».
LE OPERE. Franz Caruso sulle due opere pubbliche più discusse e contestate dai cosentini la pensa così: «La Metropolitana Leggera credo sia utile, anche perché riqualificherebbe viale Parco che a me non è mai piaciuto visto che è una colata di cemento». Infine, l’affaire ospedale. «Io sono per Vaglio Lise, ma il progetto può anche essere rimodulato. L’opera andrebbe finalmente a migliorare via Popilia che senza prenderci in giro continua ad essere un ghetto. Per non parlare che a Cosenza manca un piano colore». (a. a.)