giovedì,Marzo 28 2024

Cosenza, modulo errato in Lega. Rigettato il riscatto di Arrighini dall’Avellino

Per un cavillo burocratico non è stata completata l’acquisizione del centravanti. Guarascio proverà lo stesso a riproporre l’operazione: ecco cosa cambia. Andrea Arrighini (‘91) non è un calciatore del Cosenza nonostante l’annuncio ufficiale di Via degli Stadi. Il riscatto che la società rossoblù e l’Avellino avevano comunicato è stato rigettato dalla Lega a causa di un cavillo burocratico

Cosenza, modulo errato in Lega. Rigettato il riscatto di Arrighini dall’Avellino

Per un cavillo burocratico non è stata completata l’acquisizione del centravanti. Guarascio proverà lo stesso a riproporre l’operazione: ecco cosa cambia.

Andrea Arrighini (‘91) non è un calciatore del Cosenza nonostante l’annuncio ufficiale di Via degli Stadi. Il riscatto che la società rossoblù e l’Avellino avevano comunicato è stato rigettato dalla Lega a causa di un cavillo burocratico che costringerà a questo punto il presidente Guarascio, il club irpino e il calciatore a rinegoziare daccapo l’accordo. La svista riguarda il modulo inviato a Firenze: anziché depositare l’esercizio del diritto di riscatto, è stato depositato il diritto di riscatto. Si tratta di due moduli molto simili, ma su cui la segreteria della Lega Pro è stata fin troppo zelante e inflessibile. Ha infatti avvertito le parti solo dopo che i termini erano scaduti. Cosa cambia adesso nell’operazione? Tecnicamente tutto, ma nel dettaglio potrebbe non cambiare molto. Le due società hanno l’accordo economico, mentre il calciatore che prima non aveva voce in capitolo nella transazione (per lui era valido l’accordo stipulato a luglio 2015) adesso sarà coinvolto direttamente nella trattativa. Tutto lascia presupporre che non sorgeranno problemi, ma gli attori protagonisti ora sono tre e non più due. Arrighini ha due modi per tornare a Cosenza: firmando nell’immediato un pre-contratto o con un trasferimento a partire dall’1 luglio. La palla, insomma, torna al presidente Guarascio. (Antonio Clausi)