venerdì,Marzo 29 2024

Roselli, come cambiare il Cosenza in due mosse

Il tecnico rossoblù ha sfruttato le pedine a sua disposizione esaltandone le qualità. Ecco come è venuto a capo di due sconfitte consecutive centrando 6 punti. Mungo mezzala e il 4-3-3. La svolta del Cosenza sta tutta qui, unita ovviamente ad una crescita globale di condizione dopo un primo periodo post-preparazione con qualche affanno. Giorgio

Roselli, come cambiare il Cosenza in due mosse

Il tecnico rossoblù ha sfruttato le pedine a sua disposizione esaltandone le qualità. Ecco come è venuto a capo di due sconfitte consecutive centrando 6 punti.

Mungo mezzala e il 4-3-3. La svolta del Cosenza sta tutta qui, unita ovviamente ad una crescita globale di condizione dopo un primo periodo post-preparazione con qualche affanno. Giorgio Roselli ha capito che ad un paio di cose non può proprio rinunciare: alla qualità del tuttocampista ex Pistoiese e all’imprevedibilità di Cavallaro. Le due armi, unite alla foga sportiva di Statella (uno dei pochi calciatori di categoria superiore presenti in organico, ndr), hanno fatto quadrare il cerchio. Già a Matera, di che se ne dica in giro, si era visto un collettivo diverso in grado di arrivare con maggiore frequenza davanti al portiere avversario.

Il 4-4-2 su cui ha basato l’ultimo anno e mezzo è stato per il momento accantonato, ma è un vestito ancora troppo attuale per effettuare il cambio di stagione. Le condizioni di Cavallaro, inoltre, vanno verificate e alla ripresa degli allenamenti si conosceranno gli eventuali tempi di recupero. Criaco nel frattempo ha smaltito i fastidi fisici e ne ha preso il posto, sebbene il modulo non sia cambiato. L’unico accorgimento tattico è stato il trasloco di Statella a sinistra.

Nel contesto appena descritto va trovata la giusta dimensione per due pedine che a breve chiederanno legittimamente spazio: Baclet e Filippini. Il primo ha dimostrato in pochi minuti contro la Vibonese di possedere colpi fuori dal comune, il secondo si porta dietro un biglietto da visita di 8 reti a Pordenone: niente male. Considerarle riserve oggi è lecito, ma tra qualche settimana chi lo sa. Gambino ha iniziato come meglio non poteva il suo campionato ed ha timbrato già tre volte il cartellino. L’anno scorso La Mantia impiegò otto giornate a calare il tris, Arrighini invece dodici.

Infine Mungo. La descrizione effettuata da Cristiano Lucarelli, suo più grande estimatore, corrispondeva a verità. Può incantare ed esaltare il pubblico esigente del Marulla. Roselli sembra avergli ritagliato su misura il ruolo di interno destro nel 4-3-3. Al cospetto di formazioni di valore inferiore ha dato spettacolo, la prova del nove è fissata a Reggio Calabria. Ma la stoffa si vede lontano un miglio. (Antonio Clausi)

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