Camorra infiltrata nel centro commerciale di Zumpano, libero l’imprenditore Simeoli
Nella contestazione si faceva riferimento a una imponente attivita’ di riciclaggio di soldi al Vomero con la costruzione di oltre 120 box auto e una palestra oltre che ad un centro commerciale in provincia di Cosenza, ovvero nel comune di Zumpano. Erano stati arrestati perché considerati responsabili di aver favorito, nel riciclaggio di 20 milioni
Nella contestazione si faceva riferimento a una imponente attivita’ di riciclaggio di soldi al Vomero con la costruzione di oltre 120 box auto e una palestra oltre che ad un centro commerciale in provincia di Cosenza, ovvero nel comune di Zumpano.
Erano stati arrestati perché considerati responsabili di aver favorito, nel riciclaggio di 20 milioni di euro in investimenti immobiliari, il potente clan Polverino di Marano. Ma nei giorni scorsi i giudici del Tribunale del Riesame di Napoli hanno annullato l’ordinanza di custodia cautelare per tutti gli indagati raggiunti dalla misura emessa dal gip 15 giorni fa: 2 in carcere e 4 ai domiciliari. I reati contestati, sostenuti anche da pentiti e intercettazioni, andavano dal concorso esterno in associazione camorristico fino al reimpiego e intestazione fittizia di quote societarie, con l’aggravante specifica della finalità mafiosa. Uno dei sottoposti a custodia cautelare era Carlo Simeoli, 52enne imprenditore edile facente parte dell’omonimo gruppo imprenditoriale di Marano; alcuni professionisti napoletani, tra cui i fratelli Giovanni, Andrea e Luca De Vita, commercialisti, e Roberto Imperatrice, imprenditore operante nel settore della ristorazione, si sono visti annullare la misura cautelare. Nella contestazione si faceva riferimento a una imponente attivita’ di riciclaggio di soldi al Vomero con la costruzione di oltre 120 box auto e una palestra oltre che ad un centro commerciale in provincia di Cosenza, ovvero nel comune di Zumpano. Nell’ambito della stessa indagine era pendente una richiesta di interdizione per fuga di notizie per il generale della Guardia di Finanza Giuseppe Mango.