Ladri in villa a Mendicino, assolto in Appello Ottavio Mignolo
Ottavio Mignolo ottiene giustizia dopo aver subito in primo grado una condanna a un anno di reclusione. La Corte di Appello di Catanzaro lo ha assolto per non aver commesso il fatto. Fu arrestato con l’accusa di aver partecipato insieme ad altre tre persone a un furto in una villa confiscata di Mendicino e in
Ottavio Mignolo ottiene giustizia dopo aver subito in primo grado una condanna a un anno di reclusione. La Corte di Appello di Catanzaro lo ha assolto per non aver commesso il fatto.
Fu arrestato con l’accusa di aver partecipato insieme ad altre tre persone a un furto in una villa confiscata di Mendicino e in primo grado era stato anche condannato a un anno di reclusione, ma nella giornata di oggi la Corte di Appello di Catanzaro ha ribaltato la sentenza del tribunale di Cosenza assolvendo per non aver commesso il fatto Ottavio Mignolo, 51 anni, padre di Domenico Mignolo presunto esponente della cosca “Rango-zingari”.
Ottavio Mignolo, dopo l’arresto, era stato posto ai domiciliari. Secondo il racconto dei carabinieri intorno alle 11.30 del 23 ottobre 2015 l’imputato era stato notato nei pressi di via Verga, zona in cui è situata una villa sottoposta a sigilli nell’operazione “Anaconda”.
I militari dell’Arma avrebbero visto il conducente del veicolo accelerare alla loro vista, tentando di eludere i controlli e far perdere le proprie tracce. Una volta bloccati in località Serra Spiga i carabinieri effettuarono una perquisizione al veicolo, con a bordo i quattro arrestati, dove fu trovato del materiale elettrico di vario genere ed edile (mattonelle e battiscopa) con arnesi di scasso (gira- vite, martelli, tenaglie, pinze ecc). Da una immediata verifica e sopralluogo operato dai militari è stato acclarato che il materiale, del valore di oltre 3mila euro, era stato asportato poco prima da una villetta a schiera di Mendicino.
Gli altri tre indagati avevano patteggiato la pena, mentre Ottavio Mignolo – difeso dall’avvocato Andrea Sarro – aveva scelto di farsi giudicare col rito abbreviato. Dopo un anno dunque la giustizia lo considera innocente rispetto ai fatti che gli sono stati contestati dalla procura di Cosenza. (a. a.)