giovedì,Marzo 28 2024

Non si vince per caso. E poi c’è il portafortuna De Angelis

– l’editoriale di Piero Bria – Il Cosenza, a metà dal girò di boa, è alle spalle di formazioni partite con l’obiettivo di (stra)vincere spendendo molto di più e prendendo calciatori di sicuro affidamento. Non si vince per caso. O sarebbe meglio dire… non si vincono sei partite su nove per puro caso. Il Cosenza,

Non si vince per caso. E poi c’è il portafortuna De Angelis

– l’editoriale di Piero Bria –
Il Cosenza, a metà dal girò di boa, è alle spalle di formazioni partite con l’obiettivo di (stra)vincere spendendo molto di più e prendendo calciatori di sicuro affidamento.

Non si vince per caso. O sarebbe meglio dire… non si vincono sei partite su nove per puro caso. Il Cosenza, a metà dal girò di boa, è alle spalle di formazioni partite con l’obiettivo di (stra)vincere spendendo molto di più e prendendo calciatori di sicuro affidamento.

Intorno ai rossoblù, però, aleggia un’aria strana. E vi spieghiamo subito perché. Sono tre anni circa che Roselli è sulla panchina dei Lupi e ancora non è ben chiaro a tutti quello che è il “modello roselliano”.

E’ come chiedere ad un lupo di correre come una lepre. Il Cosenza ha evidenti limiti strutturali (in primis il numero esiguo di calciatori) ma questo non può offuscare il grande lavoro fin qui fatto dalla squadra silana.

Lo staff tecnico sta lavorando molto sulla motivazione dei calciatori. E i risultati si vedono, soprattutto nei momenti di difficoltà. Una squadra, quella silana, di cui si può dire tutto ma non che si scoraggi dinanzi alle avversità della gara.

E un grande lavoro, ed è giusto dargliene atto, lo sta facendo De Angelis e chi, insieme allo staff tecnico, vive giorno per giorno il Cosenza insieme a Giorgio Roselli.

Ah proposito di Stefano De Angelis. Un portafortuna come pochi. Senza Roselli in panchina si è fatto valere conquistando due vittorie su due (senza contare quelle degli anni precedenti).

Un vice che vince… e lo fa aspettando di spiccare il volo. Perché, è quello che auguriamo a Stefano, arriverà il momento in cui dovrà andare per la sua strada e portare le sue idee e la sua voglia. Il carattere e la personalità non gli mancano. Questi anni con Roselli, poi, possono essere un tesoretto da conservare gelosamente per un futuro che sarà certamente gratificante.

Infine una considerazione su ciò che è stato venerdì scorso. La Hall of Fame ideata e realizzata da Cosenza nel Cuore nel tunnel del Marulla è qualcosa di sublime. Ci si chiede come sia stato possibile che Guarascio non abbia partecipato all’evento. Impegni pregressi? Sicuramente sarà così, ma poi il presidente non si lamenti del perché avverte freddezza da parte della gente. La gente del Cosenza, la gente di Cosenza. Quella che dà tanto, ma davvero tanto, al Guarascio imprenditore.