lunedì,Settembre 9 2024

Clan Perna, la Dda chiede il processo per 22 imputati

Il pm antimafia Pierpaolo Bruni ieri ha formulato le sue richieste nei confronti della presunta associazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti. Ecco il riepilogo dell’inchiesta condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza. L’inchiesta “Apocalisse” approda all’udienza preliminare. L’indagine sul presunto clan di Marco Perna che avrebbe gestito un traffico di sostanze stupefacenti arriva

Il pm antimafia Pierpaolo Bruni ieri ha formulato le sue richieste nei confronti della presunta associazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti. Ecco il riepilogo dell’inchiesta condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza.

L’inchiesta “Apocalisse” approda all’udienza preliminare. L’indagine sul presunto clan di Marco Perna che avrebbe gestito un traffico di sostanze stupefacenti arriva davanti a un giudice a quasi un anno di distanza dal giorno degli arresti eseguiti nel novembre del 2015 dal comando Provinciale dei carabinieri di Cosenza.

La Dda di Catanzaro, rappresentata dal pubblico ministero antimafia Pierpaolo Bruni, ha chiesto il processo per 22 imputati. Sono accusati – a vario titolo – di associazione per delinquere dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti aggravata dal metodo mafioso e detenzione illegale di armi. 

L’inchiesta è stata arricchita dalle propalazioni dei pentiti Silvio Gioia, collaboratore di giustizia “fuoriuscito” dalla presunta associazione, Ernesto Foggetti, Mattia Pulicanò, Adolfo Foggetti, Pierluigi Terrazzano ed Edyta Kopaczynska, ma soprattutto dall’imponente attività tecnica (intercettazioni telefoniche e ambientali), nonché dai riscontri oggettivi avuti a seguito dei sequestri effettuati nel corso del tempo dal Nucleo Investigativo, come l’enorme quantitativo di sostanze stupefacenti, 110 chili tra hashish e marijuana, rinvenuti all’interno di un esercizio commerciale situato nel quartiere di “Serraspiga”, zona in cui la presunta associazione criminale aveva messo la sua base operativa. 

Perna era l’unico che poteva prendere decisioni, mentre avrebbe affidato ad altri la vendita della droga. Droga, di vario tipo, che il presunto boss – come viene definito dalla Dda di Catanzaro – acquistava – a detta del pentito Gioia – sia a Reggio Calabria che in altre aree del nord d’Italia, nonché a Marano di Napoli. 

Nell’ultimo periodo, avendo fiutato che il carcere era quasi alle porte, Marco Perna aveva pianificato di andare in Brasile. Intento bloccato però dall’operazione condotta dai carabinieri. (a. a.)

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