giovedì,Marzo 28 2024

Sei uomini (più uno) per tre maglie. Cosenza, che dualismi in attacco

Il tridente ha due opzioni per ogni ruolo. All’orizzonte, con tutti gli uomini al meglio della condizione, si profilano gradevoli ballottaggi per il tecnico umbro. Tre coppie più Appiah per una prima linea dalla grande concorrenza. E’ questo, al netto del rientro di Statella dall’infortunio, il quadro di cui potrebbe godere Giorgio Roselli di domenica in domenica.

Sei uomini (più uno) per tre maglie. Cosenza, che dualismi in attacco

Il tridente ha due opzioni per ogni ruolo. All’orizzonte, con tutti gli uomini al meglio della condizione, si profilano gradevoli ballottaggi per il tecnico umbro.

Tre coppie più Appiah per una prima linea dalla grande concorrenza. E’ questo, al netto del rientro di Statella dall’infortunio, il quadro di cui potrebbe godere Giorgio Roselli di domenica in domenica. Usare il condizionale è d’obbligo visto che la fortuna ultimamente non abita esattamente dalle parti del Marulla. La base da cui parte la nostra analisi è il 4-3-3.

ALA DESTRA. A contendersi di sovente una maglia saranno Filippini e Criaco. Hanno caratteristiche differenti, ma con l’organico al completo è lecito porli in ballottaggio. Il trottolino reggino è meno offensivo dell’ex Pordenone e nell’economia del collettivo garantisce un maggiore equilibrio anche in fase di copertura. Filippini invece è una seconda punta portata ad attaccare: chiaro che in fase di non possesso si perderebbe qualcosa, gap bilanciato ovviamente dalla cintola in su. Molto dipenderà dall’avversario di turno.

ALA SINISTRA. Non è un mistero che Cavallaro e Statella amino posizionarsi larghi a sinistra. La quadratura del cerchio, tuttavia, era stata inizialmente trovata con quest’ultimo dirottato a destra da Roselli. Sul piede naturale Statella va a segno più spesso e trova maggiormente il fondo di quanto faccia dalla parte opposta. Sia chiaro: è uno dei pochi da cui il Cosenza non può prescindere e sulle ripartenze risulta devastante sempre e comunque. Cavallaro? Utilizzarlo da contropiedista significa depotenziarlo, visto che dà il meglio di sé a ridosso dell’area di rigore. E’ lì che può rientrare e calciare a giro. Ha costruito la carriera su giocate del genere, snaturarlo a 33 anni non è proprio il caso.

PUNTA CENTRALE. Baclet e Gambino sono stati ingaggiati per scardinare le retroguardie avversarie fianco a fianco. Erano, però, i tempi in cui il 4-4-2 più che uno schema sembrava il dogma assoluto. Venuto meno il marchio di fabbrica degli ultimi due campionati, la poltrona di centravanti è rimasta una soltanto. Gambino ha segnato quattro gol ed è partito a razzo, Baclet una volta tornato non vuole più uscire. Quando entrambi saranno al top, Roselli dovrà risolvere un piacevole dualismo… o trovare il modo di farli giocare insieme. (Antonio Clausi)