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Strage di San Lorenzo del Vallo, Facciolla: «Il caso non è chiuso, Galizia ha dato un alibi falso»

All’indomani del decreto di fermo emesso nei confronti di Luigi Galizia, la procura di Castrovillari fa intendere che in futuro ci saranno altre novità importanti. Gli investigatori sono a caccia di possibili e soprattutto di chi abbia potuto “istigare” il presunto omicida. Luigi Galizia, 37 anni, è il killer della strage di San Lorenzo del

Strage di San Lorenzo del Vallo, Facciolla: «Il caso non è chiuso, Galizia ha dato un alibi falso»

All’indomani del decreto di fermo emesso nei confronti di Luigi Galizia, la procura di Castrovillari fa intendere che in futuro ci saranno altre novità importanti. Gli investigatori sono a caccia di possibili e soprattutto di chi abbia potuto “istigare” il presunto omicida.

Luigi Galizia, 37 anni, è il killer della strage di San Lorenzo del Vallo o è “soltanto” l’assassino crudele assettato di vendetta per la morte del fratello? La seconda parte dell’indagine sull’eccidio nella Valle dell’Esaro riparte proprio da questo punto, ovvero capire se qualcuno abbia istigato in veste di mandante il fratello di Damiano Galizia oppure se l’uomo raggiunto dal decreto di fermo abbia agito con premeditazione ma per sua volontà. Il killer infatti viene assoldato per uccidere.

Luigi Galizia
Luigi Galizia

Questa mattina intanto il procuratore capo di Castrovillari Eugenio Facciolla ha illustrato in minima parte i dettagli dell’operazione, spiegando che gli atti sono ancora coperti da segreto istruttorio e per cui l’indagato «non può avere colloqui neanche con il suo avvocato di fiducia almeno fino all’interrogatorio di garanzia». E’ il preludio ad altri arresti? Staremo a vedere. Sicuramente la procura di Castrovillari non vuole dare alcun vantaggio a chi si deve difendere che, come nel caso di Luigi Galizia, ha già avuto modo in due occasioni di raccontare la sua versione dei fatti e soprattutto motivare che in quei giorni lui non era a San Lorenzo del Vallo. «Il suo alibi è caduto sotto i colpi dell’attività tecnica, Luigi Galizia ha fornito un alibi falso». La Squadra Mobile di Cosenza e il Nucleo Investigativo dei carabinieri di Cosenza, rappresentati rispettivamente dal vice questore Giuseppe Zanfini e dal capitano Giuseppe Sacco, hanno lavorato giorno e notte per quasi un mese affinché si arrivasse a un primo risultato. «Lo Stato ha risposto subito» ha commentato il colonnello del Comando Provinciale di Cosenza Fabio Ottaviani, mentre il vice questore Zanfini ha ribadito che «questo è solo il primo risultato che abbiamo ottenuto grazie al lavoro di tutte le forze dell’ordine che il procuratore Facciolla e la dottoressa Rana hanno coordinato». Soddisfazione anche dal prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao: «La comunità di San Lorenzo del Vallo sarà certamente più serena dopo l’arresto di ieri».

Facciolla in apertura di conferenza stampa ha ringraziato «le forze dell’ordine che hanno investito molto in questa indagine, tralasciando altre cose per dare un segnale fortissimo a un territorio che dopo cinque anni ha vissuto un’altra strage familiare. Questa non è una faida, ma le due vittime sono state uccise per vendetta. L’eccidio è collegato all’omicidio di Damiano Galizia e al rinvenimento delle armi. Riteniamo che lui sia l’assassino ma altri soggetti sono attenzioni, perché il caso non è chiuso». Galizia – se è vero che ha ammazzato Edda Costabile e Ida Maria Attanasio il 30 ottobre scorso – è stato aiutato da qualcuno che gli ha passato la pistola oppure l’arma l’aveva con sé? All’uscita dal cimitero vi era un complice che lo ha portato lontano da San Lorenzo del Vallo? Tutte domande alle quali la procura di Castrovillari sta cercando di dare una risposta.

«La cosa più grave è l’omertà registrata nel paese, siamo a conoscenza di un docente che ha detto a una persona informata sui fatti di aver fatto bene a dire di non ricordarsi nulla o di non aver visto nulla, “perché tanto chi ce lo fa fare a noi…”. Credo che siano atteggiamenti gravissimi che devono imporre una seria riflessione. Le istituzioni per cinque anni hanno abbandonato questo territorio e colgo l’occasione per chiedere al prefetto di Cosenza di imprimere una svolta nella zona di San Lorenzo del Vallo affinché le forze dell’ordine siano feroci e cattive in senso positivo nei confronti di soggetti che ad oggi girano come meglio credono». In verità, la Valle dell’Esaro è stata da sempre sottovalutata da chi doveva indagare e da chi doveva coordinare le indagini. Eppure, purtroppo, tra Cassano all’Jonio e proprio San Lorenzo del Vallo sono avvenuti dal 2011 al 2016 tre eccidi familiari senza eguali in tutta Italia: dalla famiglia De Marco al piccolo Cocò per finire alle due donne trucidate nel cimitero. (Antonio Alizzi)

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