domenica,Maggio 18 2025

Ordine Avvocati Cosenza, ecco i tre nomi per il dopo Morcavallo

Intanto i sette consiglieri dell’Ordine dimissionari hanno replicato alla lettera inviata agli iscritti dall’ex presidente: «Il vero responsabile del commissariamento del Coa di Cosenza è Oreste Morcavallo». Intanto il Cnf al lavoro per indicare al ministero di Grazia e Giustizia una terna di nomi per il ruolo di commissario. Il Consiglio Nazionale Forense nei giorni

Ordine Avvocati Cosenza, ecco i tre nomi per il dopo Morcavallo

Intanto i sette consiglieri dell’Ordine dimissionari hanno replicato alla lettera inviata agli iscritti dall’ex presidente: «Il vero responsabile del commissariamento del Coa di Cosenza è Oreste Morcavallo». Intanto il Cnf al lavoro per indicare al ministero di Grazia e Giustizia una terna di nomi per il ruolo di commissario.

Il Consiglio Nazionale Forense nei giorni scorsi avrebbe segnalato tre nomi per il ruolo di commissario dell’Ordine degli avvocati di Cosenza alla luce della decadenza del Consiglio dell’Ordine presieduto dall’avvocato Oreste Morcavallo.

L’organo nazionale, secondo quanto apprende Cosenza Channel, avrebbe scelto una terna di nomi da sottoporre all’attenzione del ministero di Grazia e Giustizia. Il successore del noto amministrativista sarà uno tra Stanislao De Santis, Carlo d’Ippolito e Mario Guarnieri, tutti del foro di Cosenza.

I DIMISSIONARI REPLICANO A MORCAVALLO. I sette Consiglieri dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza, che si sono dimessi alla luce del mancato passo indietro di Morcavallo (indagato per elusione fiscale insieme con la moglie dalla procura di Cosenza), hanno replicato alla lettera dell’ex presidente inviata agli iscritti del foro di Cosenza. «Un tardivo interesse per le sorti del Foro, del tutto trascurate quando gli veniva chiesto ripetutamente di dimettersi per non appannare l’immagine di quell’Avvocatura di alto prestigio, di cui si erge ora paladino; del pari, un’enfatizzazione fuori luogo della propria persona, unica alla mancanza di rispetto per chi non la pensa come lui, delineano la figura del solo responsabili della richiesta del Cnf di commissariamento del Coa di Cosenza».

La nota porta la firma di Francesco Calvelli, Claudio De Luca, Giancarlo Gentile, Emilio Greco, Giuseppe Lepera, Filippo Mancini e Giovanni Spataro. «Non era l’esigenza di mantenere vitali le funzioni ordinistiche che hanno mosso l’avvocato Morcavallo e i superstiti del Consiglio a rimanere in carica, piegando a loro uso e consumo norme estremamente chiare e non suscettibili di diversa interpretazione, ma unicamente la conservazione del loro status». E ancora: «Sette Consiglieri non hanno esitato a dimettersi dalla carica, incuranti delle inutili offese dirette da chi avevano inteso eleggere al tempo come Presidente, attribuendogli quel prestigio e quell’onorabilità che i successi eventi hanno messo in discussione. Un uomo che ha pervicacemente difeso ciò che sapeva indifendibile, dimentico del fatto che un Ordine non si regge monocromaticamente ma di concerto con chi ha inteso rappresentare dignitosamente e lealmente l’avvocatura bruzia per quasi un decennio, ispirandone operosamente le politiche, a tanto chiamato da un consistente consenso degli iscritti».

IL PASSO INDIETRO. I sette hanno chiesto invano a Morcavallo di «fare un passo indietro» che dal loro punta di vista «sarebbe stato da subito doveroso». «Un vero leader unisce anche in situazioni di difficoltò e non si ripiega sulle proprie personali conveniente. Tanto più che era lo stesso Avvocato Morcavallo, nel motivare l’iniziale decisione di autosospendersi dalla carica, ad affermare di non volere “compromettere o ritardare le iniziative e l’attività del Consiglio dell’Ordine”, nel “rispetto del Consiglio e del Foro”. Ciò non è stato e il Foro subisce l’onta dell’inevitabile commissariamento.

Dunque, né giustizieri e né giustizialisti ma Avvocati dotati di intelligenza, competenza e, soprattutto, di alto senso di responsabilità e amore per la legalità». Infine: «Ha ragione l’Avvocato Morcavallo: “Occorre guardare alla professione con dignità e con prestigio”». (a. a.)

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