giovedì,Marzo 28 2024

Grave intimidazione alla sede del gruppo “Anni Ottanta”

La Digos di Cosenza ha avviato un’indagine, coordinata dalla procura di Cosenza, sull’incendio doloso scoppiato la notte del 24 dicembre scorso nella sede del gruppo dei tifosi rossoblù. Gli investigatori ritengono che si tratti di un’intimidazione che potrebbe essere collegata al tentato omicidio del 22 dicembre scorso a Castrolibero.  La notte della vigilia di Natale la

Grave intimidazione alla sede del gruppo “Anni Ottanta”

La Digos di Cosenza ha avviato un’indagine, coordinata dalla procura di Cosenza, sull’incendio doloso scoppiato la notte del 24 dicembre scorso nella sede del gruppo dei tifosi rossoblù. Gli investigatori ritengono che si tratti di un’intimidazione che potrebbe essere collegata al tentato omicidio del 22 dicembre scorso a Castrolibero. 

La notte della vigilia di Natale la sede del gruppo dei tifosi del Cosenza “Anni Ottanta” è stata oggetto di una grave intimidazione da una o più persone che allo stato sono ignote. L’incendio, di natura dolosa, è stato appiccato dall’esterno e le fiamme poco alla volta hanno distrutto quasi tutto quello che c’era dentro, tra cui alcune bandiere del Cosenza. Il resto del materiale è stato salvato dal tempestivo arrivo dei tifosi che la sera prima si erano scambiati gli auguri di Natale e dall’intervento dei vigili del fuoco. Sul posto la polizia Scientifica e gli agenti della Digos della Questura di Cosenza che ora stanno indagando sul caso per risalire all’autore o agli autori dell’incendio che “puzza” di intimidazione. 

Intimidazione sede "Anni Ottanta"
Intimidazione sede “Anni Ottanta”

Le cause di questo insano gesto potrebbero essere tante, ma la procura di Cosenza che ha aperto un fascicolo, al momento, contro ignoti non esclude che l’evento delittuoso sia collegato al tentato omicidio di Castrolibero, avvenuto il 22 nel tardo pomeriggio in un bar a due passi dallo stadio “San Vito-Marulla”. In quella occasione erano stati esplosi quattro colpi di arma da fuoco contro la vetrata dell’esercizio commerciale, la maggior parte dei quali finiti su un’auto, al termine di una lite che sarebbe avvenuta all’interno del locale tra tifosi. Su questo episodio indaga la Compagnia dei carabinieri di Cosenza che, appresa la notizia dell’incendio alla sede del gruppo “Anni Ottanta” – che occupa la tribuna A dello stadio – ha subito avviato una strategia investigativa comune.

IL COMUNICATO. A seguito dell’incendio il gruppo “Anni Ottanta” su Facebook ha divulgato una lunga nota sulla vicenda. «La notte della vigilia di Natale qualcuno ha pensato bene di provare a dare fuoco alla sede “Piero Romeo” del nostro gruppo. Questi atti rimangono alla viltà di chi li compie e di chi ha tentato e di attaccare e distruggere un luogo dove si sviluppano pratiche di socialità, aggregazione dal basso e legami di solidarietà. Nella nostra sede ogni tipo di barriera e pregiudizio, siano essi fisici o mentali, vengono abbattuti, ad oggi la sede “ Piero Romeo”, costruita e messa in piedi grazie allo sforzo ed al sudore di tutti noi, rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per tanti ragazzi che altrimenti sarebbero finiti “per strada”. Sono rimasti intatti il quadretto di Piero Romeo e la foto di Marulla, questo testimonia che le bandiere della nostra città non moriranno mai fin quando ci sarà qualcuno che le porterà avanti, niente e nessuno potrà debellarle nemmeno il fuoco, non poteva che rimanere integro l’emblema della nostra resistenza, ovvero il murales con il “Che” , simbolo del nostro gruppo», prosegue il comunicato. «Già dalle prime ore del mattino del giorno di Natale ci siamo rimboccati le maniche ed abbiamo iniziato a lavorare per ripulire la nostra sede. Tanta è la determinazione negli occhi di chi in questi giorni sta lavorando per ricostruire ciò che alcuni vigliacchi hanno tentato invano di rovinare. Questa, come le altre provocazioni, non ci scalfiscono minimamente, anzi, ci rendono più forti e compatti di prima. Chi pensa di intimidirci dovrà rassegnarsi, continueremo il nostro percorso senza fare nessun passo indietro, semmai questi avvenimenti ci fanno prendere la rincorsa».  (a. a.)

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