Rende, i Socialisti contestano il regolamento comunale della Tari
Nuovo attacco del Partito Socialista di Rende nei confronti dell’amministrazione Manna. Il segretario Francesco Tenuta: «È a dir poco surreale lo scempio amministrativo a cui si è costretti ad assistere quotidianamente». I Socialisti d Rende, attraverso il segretario Francesco Tenuta, contestano il regolamento comunale della Tari e attaccano l’amministrazione guidata dal sindaco Marcello Manna. «Non
Nuovo attacco del Partito Socialista di Rende nei confronti dell’amministrazione Manna. Il segretario Francesco Tenuta: «È a dir poco surreale lo scempio amministrativo a cui si è costretti ad assistere quotidianamente».
I Socialisti d Rende, attraverso il segretario Francesco Tenuta, contestano il regolamento comunale della Tari e attaccano l’amministrazione guidata dal sindaco Marcello Manna. «Non bastava l’aumento medio del 30% della Tari, rispetto alle passate annualità, praticato nei confronti delle famiglie rendersi. A rendere ancor di più gravoso l’esborso per il pagamento della Tari, ci ha pensato la stessa amministrazione che, non applicando correttamente il regolamento comunale sulla tassa dei rifiuti (dalla stessa approvato), ha costretto i Rendesi a pagare, per le annualità 2015 e 2016, più di quanto dovuto. È a dir poco surreale lo scempio amministrativo a cui si è costretti ad assistere quotidianamente», si legge nella nota stampa.
«Il regolamento sulla Tari, in vigore dal 2014, ha, infatti, previsto per alcune categorie di attività commerciali (ristoranti, pizzerie e rosticcerie) una detassazione (nel caso di specie del 20%) di quelle superfici ove, per caratteristiche strutturali e per destinazione, si formano, di regola, rifiuti speciali, non assimilati agli urbani, allo smaltimento dei quali sono tenuti a procedere gli stessi produttori. L’amministrazione, tuttavia, ha pensato bene di detassare non solo le superfici ove vengono prodotti i rifiuti speciali (olio vegetale esausto), ma l’intero locale commerciale, “favorendo”, di conseguenza, la attività di ristorazione che, in maniera incolpevole, hanno versato il tributo Tari in misura inferiore a quanto dovuto», prosegue il comunicato stampa.
«Ciò ha determinato l’aumento del costo della Tari per le famiglie rendesi che hanno dovuto pagare di più, per coprire le erronee riduzioni tariffarie praticate in favore delle ignare imprese commerciali. È l’ennesimo disagio causato ai Rendesi, costretti oramai non soltanto a dover constatare il nulla di questa amministrazione, ma anche a pagare il prezzo degli errori, o meglio degli orrori amministrativi, compiuti nella gestione dei servizi. Ci auguriamo, almeno per una volta, che l’amministrazione faccia chiarezza sul punto e provvedi immediatamente a rimborsare tutti i cittadini dell’illegittimo costo sopportato per il pagamento della tassa sui rifiuti», conclude il segretario Francesco Tenuta.