BUFERA PRECARI ASP | Il Riesame di Catanzaro scarcera il sindacalista Franco Mazza
Gli avvocati difensori Enzo Belvedere e Riccardo Rosa ottengono un primo successo davanti al Tdl di Catanzaro che ribalta la decisione del gip di Cosenza. Il sindacalista torna in libertà. No alla misura interdittiva per Capicotto. Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari al sindacalista Franco Mazza, indagato
Gli avvocati difensori Enzo Belvedere e Riccardo Rosa ottengono un primo successo davanti al Tdl di Catanzaro che ribalta la decisione del gip di Cosenza. Il sindacalista torna in libertà. No alla misura interdittiva per Capicotto.
Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari al sindacalista Franco Mazza, indagato nell’ambito dell’inchiesta sui presunti falsi precari dell’Asp di Cosenza. E’ passata la linea difensiva degli avvocati Enzo Belvedere e Riccardo Rosa che hanno avuto la possibilità davanti al collegio di argomentare tutti i punti che dal loro di punta di vista neanche si avvicinavano alla soglia di punibilità, limitata alle esigenze cautelari, ritenuta invece superata dalla procura di Cosenza e in particolare dal gip del tribunale di Cosenza Giuseppe Greco che aveva concesso i domiciliari.
Il Tdl di Catanzaro, dunque, ha ribaltato l’ordinanza di custodia cautelare rimettendo in libertà il sindacalista di Cetraro, inquisito insieme ad altre 141 persone. Indagine, quella della Guardia di Finanza, contenente tanti lati oscuri che settimana dopo settimana vengono tirati fuori dagli indagati, come nel caso dell’ex dg Gianfranco Scarpelli che ha annunciato di querelare per diffamazione il funzionario regionale Pasquale Capicotto, il “pentito” dell’inchiesta, che ai magistrati ha dichiarato di aver falsificato i protocolli con Mazza e di aver ricevuto “pressioni” dai dirigenti dell’Asp per favorire l’assunzione dei presunti falsi precari inseriti nelle graduatorie regionali e al servizio per un anno e mezzo nelle unità territoriali dell’Asp di Cosenza.
Mazza, dal canto suo, è stato tirato in mezzo anche da uno dei presunti falsi precari e dallo stesso Capicotto, al quale il gip non ha applicato la misura interdittiva come aveva richiesto la procura di Cosenza. Soddisfatti della decisione del Riesame i due penalisti Belvedere e Rosa. (a. a.)