venerdì,Marzo 29 2024

Tito, le forme concrete dell’invisibile. Dal 13 gennaio la mostra nei nuovi spazi espositivi

E’ con un evento eccezionale ed inedito per l’intera area urbana che verranno inaugurati venerdì prossimo, alle ore 18.30, i nuovi spazi espositivi dell’associazione culturale DiffèrArt di via Busento a Rende. “Tito: le forme concrete dell’invisibile” sarà la mostra ospitata da DiffèrArt dedicata alla produzione artistica del maestro Tito Amodei. Una sperimentazione verso il punto

Tito, le forme concrete dell’invisibile. Dal 13 gennaio la mostra nei nuovi spazi espositivi

E’ con un evento eccezionale ed inedito per l’intera area urbana che verranno inaugurati venerdì prossimo, alle ore 18.30, i nuovi spazi espositivi dell’associazione culturale DiffèrArt di via Busento a Rende.

“Tito: le forme concrete dell’invisibile” sarà la mostra ospitata da DiffèrArt dedicata alla produzione artistica del maestro Tito Amodei. Una sperimentazione verso il punto di incontro tra pittura e scultura, forma e spazio, significante e significato, un non luogo dove sparisce la domanda di senso e appare la presenza, l’epifania di un’immagine tautologica. Quella di Tito è una continua ricerca verso la sintesi della forma che illumina la materia e si fa impalpabile vibrazione. Dagli anni ‘80 ad oggi l’artista immerge le sue strutture in spazi architettonici sempre più essenziali, quinte teatrali capaci di animare le figure dall’interno, casse di risonanza che le fanno vibrare in un gioco di riduzione e dilatazione, corrispondenza di pieni e vuoti a cui il visitatore partecipa. È la poetica della presenza.

L’esposizione contempla dieci grandi disegni a pastello del periodo Spazio-Forma di Amodei e una scultura in legno. Il tutto arricchito dalla proiezione di una docu-intervista al maestro firmata Carolina Ielardi. La mostra, organizzata da DiffèrArt in collaborazione con Sala 1, Centro Internazionale di Arte contemporanea-Roma e Fondazione Tito Amodei, è a cura di Sandra Leone e rimarrà in esposizione fino al 2 marzo 2017.

DiffèrArt si propone come uno spazio dotato di tecnologie digitali, una piattaforma reale aperta al mercato moderno dell’arte con gallerie virtuali, collaborazioni internazionali, laboratori per le varie diversità, il tutto nutrito da un’idea di percorso espositivo autonomo, dove a parlare non è più il critico ma l’artista e la sua opera. Nel tentativo di unire energie nuove e professionalità in una rete che colleghi le attività indipendenti e le realtà no-profit con le amministrazioni e gli sponsor che gestiscono spazi pubblici e risorse economiche in modo da mettere, effettivamente, la Calabria in comunicazione col resto del mondo.

Ferdinando Amodei, più noto come Tito, nasce a Colli a Volturno nel 1926. Scultore, pittore, critico d’arte e religioso italiano. Tuttora in attività, opera dalla fine degli anni cinquanta prevalentemente come scultore nel campo dell’arte sacra e monumentale. Attraverso mostre, conferenze e pubblicazioni, ha promosso l’arte attraverso un dibattito aperto alle più innovative forme espressive, sebbene non scevro di controversie, portando nella pratica artistica il messaggio del concilio Vaticano II. Nel corso degli anni, Tito dissolve progressivamente le componenti figurative e concettuali presenti nelle sue opere in favore di un’astrazione geometrica elaborata dalle forme base del cilindro e del piano e dalla ricerca dell’equilibrio prospettico e luministico di pesi e volumi con lo spazio circostante.

Le sue sculture più recenti sono strutture architettoniche in legno e meno frequentemente in bronzo e altri metalli, spesso di grandi dimensioni e commisurate per spazi aperti. Le sue opere sono presenti in importanti collezioni private e pubbliche e nelle raccolte di prestigiosi musei del mondo, tra le quali: Albertina, Vienna; Kelvingrov Art Gallery and Museum, Glasgow (Scozia); Museo di Arte Moderna di Tel Aviv; SMAK (collezione Jan Hoet), Gand (Belgio); Musei Vaticani; Museo Stauròs d’Arte Sacra Contemporanea, Isola del Gran Sasso d’Italia (TE); Museo Bargellini, Cento (FE); Museo Nazionale della Grafica, Roma; Collezione della Farnesina – Ministero degli Affari Esteri, Roma; MUSMA- Museo della Scultura di Matera.

Articoli correlati