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Strage di Cassano, un pentito di Torino rivela: «Ecco chi ha ucciso il piccolo Cocò»

Colpo di scena nel processo che deve far luce sulla strage di Cassano all’Ionio. La Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro ha citato per l’udienza di oggi due collaboratori di giustizia, Domenico Falbo e Pasquale Perciaccante, e l’ex pentito Antonio Forastefano, al quale di recente è stato revocato il programma di protezione.  Nel corso della terza deposizione,

Strage di Cassano, un pentito di Torino rivela: «Ecco chi ha ucciso il piccolo Cocò»

Colpo di scena nel processo che deve far luce sulla strage di Cassano all’Ionio. La Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro ha citato per l’udienza di oggi due collaboratori di giustizia, Domenico Falbo e Pasquale Perciaccante, e l’ex pentito Antonio Forastefano, al quale di recente è stato revocato il programma di protezione. 

Nel corso della terza deposizione, il pubblico ministero Saverio Vertuccio ha sentito l’ex affiliato della cosca Forastefano, Domenico Falbo che per la prima volta ha parlato del triplice omicidio avvenuto nel gennaio del 2014. Le sue dichiarazioni quindi entrano direttamente in dibattimento, visto che durante le indagini preliminari l’ufficio inquirente coordinato dal procuratore capo Nicola Gratteri non lo aveva sentito come persona informata sui fatti. 

Falbo ha detto di aver saputo da «Panarinfo Daniel, ragazzo di Torino ma di origini calabresi e precisamente di San Luca» che «ad uccidere Giuseppe Iannicelli, il nipotino Cocò e Ibtissam Touss erano stati Campilongo Fausto e Donato Cosimo». Questa presunta  rivelazione sarebbe stata fatta nel carcere di Aosta nel dicembre 2016, mentre «Panarinfo Daniel stava finendo i 180 giorni della collaborazione con la giustizia». Falbo ha aggiunto di aver appreso che «Panarinfo trafficava droga dal Sudamerica in Italia ed era legato ai Nirta». 

Non v’è traccia, almeno su internet, dell’arresto dell’uomo di Torino che «aveva un’attività commerciale» ma sempre Falbo ha spiegato di essere a conoscenza di queste cose perché sarebbe stato Daniel Panarinfo «ad apprenderle direttamente da Faustino Campilongo, poiché i due erano per un periodo nello stesso carcere a Torino ma in due sezioni diverse. Potevano parlare lo stesso mi ha detto Panarinfo». Tuttavia è rimasta in sospeso una questione molto importante: se è vero che tale Daniel Panarinfo abbia detto queste cose a uno dei due imputati, come e quando sono state fatte queste rivelazioni? E’ pacifico che un collaboratore di giustizia non può avere colloqui con altri detenuti se non circoscritti allo stesso status ed è proprio questo punto che non è stato chiarito. Dubbi, tuttavia, che saranno affrontati dalla Corte di Assise di Cosenza nella prossima udienza prevista il 20 febbraio, giorno in cui sarà citato Daniel Panarinfo. Falbo, infine, ha dichiarato alle parti processuali presenti di essere a conoscenza anche del presunto movente: «Panarinfo mi ha rivelato che gli zingari avrebbero detto a Campilongo e Donato che se avessero voluto far parte della loro cosca avrebbero dovuto uccidere Iannicelli che non era ben visto da loro». 

Prima di Falbo sono stati sentiti Perciaccante e Forastefano che hanno ricostruito i loro rapporti con Iannicelli, parlando del traffico di droga.

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Vittorio Franco ed Ettore Zagarese, mentre le parti civili sono rappresentate dagli avvocati Liborio Bellusci ed Angela Bellusci. (Antonio Alizzi)

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