sabato,Febbraio 8 2025

Zumpano, il centro commerciale della discordia. L’opposizione chiede le dimissioni del sindaco

Non capita tutti i giorni che il Prefetto solleciti la convocazione di un consiglio comunale. Ed invece, è successo a pochi chilometri da Cosenza, precisamente a Zumpano. Al centro del dibattito il caso del centro commerciale la cui costruzione è ferma da un paio di anni. Una questione che ormai sembra senza via d’uscita anche perché il

Zumpano, il centro commerciale della discordia. L’opposizione chiede le dimissioni del sindaco

Non capita tutti i giorni che il Prefetto solleciti la convocazione di un consiglio comunale. Ed invece, è successo a pochi chilometri da Cosenza, precisamente a Zumpano. Al centro del dibattito il caso del centro commerciale la cui costruzione è ferma da un paio di anni.

Una questione che ormai sembra senza via d’uscita anche perché il sindaco Maria Lucente, al termine dell’intervento del consigliere comunale Fabrizio Fabiano, non ha inteso replicare, chiudendo in pochi minuti il consiglio comunale. La realizzazione del centro commerciale potrebbe diminuire la percentuale di disoccupazione nell’area urbana visto che nel progetto iniziale sono previste circa 450 assunzioni. 

La prima richiesta di convocazione del consiglio comunale risale al 14 dicembre 2016, quando i tre consiglieri Fabiano, Imbrogno e Settembrino ritengono che l’Assise debba affrontare il conflitto tra il Comune di Zumpano e la società “Co.Ge.stra Srl”.

Il nocciolo della questione sta nel fatto che il luogo in cui dovrebbe essere completata la struttura già esistente sarebbe una zona a rischio idrogeologico. I tre consiglieri tuttavia chiedevano allora per quale motivo l’amministrazione comunale avesse autorizzato l’apertura del Luna Park o l’utilizzo del terreno per i vari circhi arrivati nelle adiacenze di Cosenza.

Una risposta, quella data dal sindaco, «per nulla esaustiva» che per “Zumpano Progetto Comune” avrebbe meritato un approfondimento ulteriore. 

La prima richiesta, però, viene rigettata poiché «gli argomenti su cui deliberare non attengono alla competenza del consiglio comunale». E’ il 27 dicembre 2016. Pochi giorni dopo, quindi all’inizio del 2017, i tre consiglieri comunale si rivolgono al Prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao.

Superata questa fase, si arriva ai giorni nostri.

Il consigliere Fabiano, già candidato a sindaco, in consiglio comunale ha reiterato la questione relativa all’autorizzazione rilasciata per il parco divertimenti «a sostare esattamente ai piedi del cosiddetto “costone a rischio”, tra l’altro assolutamente adiacente alla costruzione Co.Ge.Stra Srl». Un atto ufficiale che per Fabiano escludeva, a sentire le preoccupazioni del sindaco, «il pericolo per la pubblica incolumità nell’area oggetto della discussione» e per questo motivo aveva chiesto «un comportamento conseguente» per evitare di usare «due pesi e due misure nei confronti delle diverse attività commerciali».

A tal proposito Fabiano aveva sottolineato che «tale atteggiamento ne aggrava la posizione poiché diventa ammissione del fatto di aver messo a rischio la vita di bambini all’interno del Luna Park». E quindi nel caso il sindaco decidesse di emettere una nuova ordinanza «in base alla quale dichiari il venir meno dello stato di pericolo, si verrebbe ad ammettere una propria responsabilità nell’aver sospeso i lavori della Co.Ge.Stra Srl ingiustamente e quindi se ne chiedono le dimissioni immediate». 

La diatriba tra il Comune di Zumpano e la società edilizia si incentra «sul diritto della Co.Ge.Stra srl di poter procedere o meno all’ultimazione del fabbricato ad adibire ad attività commerciale per come meglio definite sia nella diffida della società e per come confermato nella documentazione rilasciata dall’ente nel corso degli anni».

Il gruppo “Zumpano Progetto Comune”, infine, aveva chiesto al sindaco come fosse possibile che un Ente abbia prima dato l’autorizzazione a costruire e poi ha deciso di porre dei paletti. «Ricordiamo che Co.Ge.Stra srl ha ottenuto almeno 4 autorizzazioni da parte del comune per costruire la sua struttura». Concessioni edilizie del 2001, quella in variante del 2002, permesso a costruire del 2007 e proroga dello stesso datata 14 dicembre del 2001. «Le verifiche non potevano essere fatte prima di rilasciare i permessi e le concessioni?» ha concluso Fabiano. (a. a.)

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