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Piazza Bilotti, i Filosofi Guerrieri e il concetto di bellezza tanto caro ad Occhiuto

Dopo l’inaugurazione di piazza Bilotti e il concerto di Alvaro Soleil, il cuore di Cosenza ieri sera ha vissuto un altro momento storico che sarà ricordato a lungo: l’installazione, e presentazione al pubblico, dei dodici filosofi guerrieri. Un successo di presenze, arricchito da sprazzi di cultura e mitologia che da oggi riempiono l’opera pubblica più

Piazza Bilotti, i Filosofi Guerrieri e il concetto di bellezza tanto caro ad Occhiuto

Dopo l’inaugurazione di piazza Bilotti e il concerto di Alvaro Soleil, il cuore di Cosenza ieri sera ha vissuto un altro momento storico che sarà ricordato a lungo: l’installazione, e presentazione al pubblico, dei dodici filosofi guerrieri. Un successo di presenze, arricchito da sprazzi di cultura e mitologia che da oggi riempiono l’opera pubblica più discussa degli ultimi 30 anni.

LA STORIA. Le opere nascono dalla contaminazione tra sibariti e bruzi e, come nel caso del lupo e del toro sibarita in mezzo alle statue dei filosofi guerrieri. Durante la presentazione, l’Amministrazione comunale ha organizzato “La notte elettrica dei filosofi guerrieri”, performance firmata dal maestro Giancarlo Cauteruccio, omaggio alla città e alle opere che prendono vita fra le persone.

LA BELLEZZA. Il sindaco Mario Occhiuto, ovviamente, è rimasto entusiasta e sul proprio profilo Facebook ha rilanciato il suo concetto di bellezza. ««gni giorno ci sforziamo di rendere la nostra città più bella e attrattiva, con servizi più efficienti, con spazi liberi più qualificati e accessibili. Ogni giorno cerchiamo di migliorare la vita delle persone che la abitano e dare fiducia ai giovani. So che non è facile. Non è facile parlare di bellezza in un periodo in cui manca il lavoro per i giovani, in una terra in cui ci sono tanti problemi irrisolti, in una città in cui esistono situazioni di degrado e di povertà. Ma noi ci proviamo».

La bellezza e la bruttezza di una città che dal 2011 ad oggi ha indossato un nuovo abito. Che piaccia o no, è un altro discorso. «Proviamo a lavorare a 360 gradi su ogni problema che esiste con gli strumenti che abbiamo a disposizione», ha scritto il primo cittadino. «Sono stati fatti enormi passi in avanti in ogni direzione se ci soffermiamo per un attimo a riflettere sulle condizioni in cui abbiamo trovato la città nel 2011. Cassonetti stracolmi di rifiuti indifferenziati, invasione di baracche rom sul fiume, servizi di manutenzione e cura del verde inesistenti, dispersione record della rete idrica, debito comunale al massimo storico, centro storico degradato al punto quasi di non ritorno, turismo inesistente, città grigia e senza vita all’aperto».

E poi, ancora la bellezza. «La repressione dell’idea di bellezza nel tempo ha generato nella città tutta questa negatività. L’unico modo per superarla è far leva sulle energie positive, sui migliori istinti, sulle aspettative più virtuose, sui sentimenti più positivi dei cittadini che vivono la città. L’orgoglio dell’appartenenza ad un luogo genera senso civico e amore che si tramuta in intenzione etica ed estetica e spinge tutti i cittadini a partecipare alla costruzione di una città migliore, e più bella. Più ricca quindi di opportunità di lavoro e di occupazione per i giovani».

Non mancano gli auguri a coloro i quali si chiamano Francesco o Francesca e quindi a San Francesco di Paola. «A proposito di bellezza. Oggi è San Francesco di Paola. Auguri oggi a tutti quelli che portano il nome del nostro Santo. Che la bellezza della sua anima possa accompagnarli sempre e in ogni luogo, e che possa aiutare anche noi a migliorare la città. E a renderla più giusta».

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