PRIMARIE PD | La mozione Orlando attacca: «Oliverio detta la linea in Calabria, c’è qualcosa che non funziona»
«In Calabria un governatore detta la linea del Partito democratico e non viceversa. C’è qualcosa che non funziona nel Pd». E’ quanto ha affermato Enzo Damiano, già segretario regionale della Cisl in Calabria e capolista a Cosenza della mozione Orlando. Un leitmotiv che oggi, nella sede della Federazione provinciale del Pd a Cosenza, ha animato la
«In Calabria un governatore detta la linea del Partito democratico e non viceversa. C’è qualcosa che non funziona nel Pd». E’ quanto ha affermato Enzo Damiano, già segretario regionale della Cisl in Calabria e capolista a Cosenza della mozione Orlando.
Un leitmotiv che oggi, nella sede della Federazione provinciale del Pd a Cosenza, ha animato la presentazione dei candidati delle due liste che fanno capo al ministro della Giustizia nella provincia di Cosenza.
«Orlando ha capito – ha aggiunto Enzo Damiano – che bisogna ascoltare e costruire partendo dal basso. E la sua idea di scindere la guida del partito dalla leadership nel Paese mi convince. La funzione politica deve essere divisa da quella di governo. E’ un punto fermo dal quale il Pd deve ripartire».
«C’è un grande – afferma Giuseppe Terranova, coordinatore regionale della Mozione Orlando – vuoto nel Pd calabrese. Il Partito democratico si riunisce solo per gli adempimenti statutari e per scegliere chi nominare. In Calabria il Pd è incapace di individuare una rotta da seguire per trovare soluzioni per quelle aree di crisi come il Porto di Gioia Tauro, dove i lavoratori sono in agitazione. Il centrosinistra si era proposto nel 2014 per cambiare lo stato delle cose. Così non è stato, anche per una incapacità di questo Partito democratico».
«Con Andrea Orlando – ha sottolineato Giuseppe Terranova – possiamo ritrovare il senso di una comunità politica che deve evitare alleanze con il centrodestra, ma intercettare il consenso e la condivisione di quelle parti di società che ci hanno abbandonato per scegliere la strada dei populismi».
«Il Partito dei piazzisti – sostiene Giambattista Genova, capolista della Mozione Orlando nel comprensorio Jonio-Esaro-Pollino-Tirreno – ha allontanato tanti militanti dal Pd. Con Andrea Orlando trovo ancora un senso e una ragione per restare in questa comunità politica. A me interessa partire da qui, dai nostri territori, modificando il governo del Pd regionale, schiavo di vecchie logiche».
«I giovani – ha affermato Tatiana Li Trenta, candidata nella lista della Mozione Orlando a Cosenza e studentessa dell’Unical – hanno abbandonato il Pd di Renzi. Ne è prova il Referendum del 4 dicembre scorso. Invece bisogna ripartire e costruire un percorso in grado di intercettare tutti quei giovani delusi da politiche fallimentari che hanno avuto soltanto l’effetto di alimentare il bacino dei populismi».
«Provengo dal Pci – ha sostenuto Francesca Reda, candidata nella Mozione Orlando a Cosenza e consigliere comunale di Mendicino – e faccio orgogliosamente parte del Partito democratico. Ma c’è bisogno di un cambio di rotta e di marcia; quel cambiamento incarnato da Andrea Orlando, capace di dialogare con il bacino elettorale di una sinistra troppo spesso accantonata dai vertici attuali del Partito democratico».
«Riattivare – ha sottolineato Maria Maradei, candidata nella lista della Mozione Orlando e avvocato – subito le politiche sociali, impegnando idee e energie per produrre sviluppo, lavoro, avanzamento dei diritti. E’ questo l’imperativo di un Partito moderno, di sinistra e credibile. Orlando incarna queste qualità».
«Serve una rottura – ha sostenuto Luca Sturino, candidato nella lista che sostiene Andrea Orlando nel collegio di Cosenza e membro della segreteria provinciale del GD – rispetto a scelte che hanno prodotto la disgregazione della sinistra e la perdita di consensi. Renzi ha allontanato i nostri elettori dal nostro partito».