Al Milan pezzi di un Cosenza vincente. Con Mirabelli c’è anche Mangiarano
– di Antonio Clausi Si ricompone in uno dei club più importanti del pianeta la coppia storica che riportò tra i professionisti il Cosenza dopo il fallimento del 2003. Mangiarano sarà il segretario generale. I riflettori sono tutti puntati su Massimiliano Mirabelli, nuovo ds di uno dei club più importanti del pianeta. E’ arrivato al Milan ed
– di Antonio Clausi
Si ricompone in uno dei club più importanti del pianeta la coppia storica che riportò tra i professionisti il Cosenza dopo il fallimento del 2003. Mangiarano sarà il segretario generale.
I riflettori sono tutti puntati su Massimiliano Mirabelli, nuovo ds di uno dei club più importanti del pianeta. E’ arrivato al Milan ed ha preso posto nella stanza di Adriano Galliani, un tipo della bassa Brianza che ha riscritto la storia recente del calcio. I tempi del Sanvitino e delle infinite querelle dirigenziali sono un ricordo che dista anni luce, forgiato dalla stessa materia dello spazio che intercorre con la dimensione Cosenza. Chissà se in “Big Max” prevarrà il sorriso o il ghigno quando riavvolgerà il nastro della memoria e si ritroverà catapultato in un Cinema Citrigno stracolmo. «Voglio portare il Rende a Cosenza, ma ho bisogno di voi tifosi» disse. Iniziò tutto da lì: le vittorie, la Ternana, l’Inter, il Sunderland, di nuovo l’Inter e ora il Milan. Con lui, dietro le quinte come ogni architetto che si rispetti, c’era Giuseppe Mangiarano. Il deus ex machina.
Mangiarano da martedì lavora al quarto piano di Casa Milan, al Portello, ad un tiro di schioppo da dove Barbara vorrebbe far nascere il nuovo stadio. Ha firmato insieme a Mirabelli, è il segretario generale del club. Anzi, è il segretario generale della squadra per cui faceva il tifo da bambino.
In ogni partito politico la figura nodale è il segretario. Il presidente conta relativamente, chi determina davvero le buone sorti del movimento è un’altra. Ovunque abbia lavorato, Mangiarano ha avuto la stessa influenza e poco importa che abbia conseguito nel 2010 anche il patentino di direttore sportivo. Il corso a Coverciano è un di più sul suo curriculum, che qualche anno dopo portò il Cosenza ad interessarsi nuovamente di lui. Venne addirittura annunciato, ma non c’erano le basi per un clamoroso ritorno.
Mangiarano aveva già seguito Massimiliano Mirabelli all’Inter, svolgeva le mansioni di segretario della prima squadra. Su un aspetto molti dirigenti sono d’accodo: in materia di carte federali è uno dei maggiori esperti in Italia. Lo sanno anche al Crotone a cui ha dato una mano in estate curando lo storico salto di categoria.
Ad oggi Mangiarano è il secondo calabrese a ricoprire un ruolo così importante in Serie A. L’altro è Armando Calveri della Lazio, reggino e colonna degli amaranto di Lillo Foti quando Nakamura e Pirlo davano spettacolo in riva allo Stretto.
Mangiarano non ha solo l’Inter nel suo curriculum di massima serie. E’ passato da Siena al fianco del direttore sportivo Perinetti. Ora, però, arriva il bello e arriva anche la sfida più grande. Lui e Mirabelli siedono sulle poltrone più ambite dello Stivale e sanno che i nemici sono più numerosi degli amici. Se guardano indietro, tuttavia, vedono Cosenza. Fissando il rossonero per ore il nero si sfuma in blu e tutto riparte, consapevoli che alle latitudini del Marulla nemo è propheta in patria.