giovedì,Marzo 28 2024

Parenti, rissa dentro e fuori la discoteca: assolto un giovane cosentino

Questa mattina il Tribunale dei Minori di Catanzaro ha assolto per il reato di violenza privata e minaccia ed ha dichiarato il non doversi procedere per concessione del perdono giudiziale per il reato di lesioni gravi L. N. difeso dall’avvocato Chiara Penna. Il fatto risale al 5 gennaio 2015 quando durante il veglione dell’Epifania in un

Parenti, rissa dentro e fuori la discoteca: assolto un giovane cosentino

Questa mattina il Tribunale dei Minori di Catanzaro ha assolto per il reato di violenza privata e minaccia ed ha dichiarato il non doversi procedere per concessione del perdono giudiziale per il reato di lesioni gravi L. N. difeso dall’avvocato Chiara Penna.

Il fatto risale al 5 gennaio 2015 quando durante il veglione dell’Epifania in un locale di Parenti, in provincia di Cosenza, L.N. (all’epoca dei fatti minorenne) avrebbe, secondo la denuncia sporta dal coetaneo C.S., oggi 24enne, spintonato e preso a calci e pugni quest’ultimo cagionandogli la frattura di un braccio, minacciandolo anche di morte e diffondendo nei giorni successivi al fatto la notizia di avere una pistola che avrebbe usato al fine di impedirgli di sporgere denuncia.

All’esito di un lungo processo, cui si è giunti a seguito di un tentativo di messa alla prova fallito, però, il tribunale per i minorenni ha ritenuto non sussistente il reato contestato, non solo in virtù del fatto che nonostante la presenza di molte persone anche al di fuori del locale nessuno avesse assistito alla dinamica dell’aggressione, ma anche in ragione della deposizione della presunta persona offesa e di quanto fatto emergere dalla difesa, che ne ha evidenziato le incongruenze.

E’ stata prodotta dalla difesa dell’imputato, infatti, la documentazione dalla quale sono emerse delle minacce che l’imputato avrebbe ricevuto qualche giorno prima del fatto dalla persona offesa a mezzo chat – considerate dal pubblica accusa assolutamente credibili – per il recupero di una somma di denaro pari a 5 euro maturate a seguito di un debito di gioco.

Questa sarebbe stata la motivazione della lite fra i due ragazzi, poi scaturita in una colluttazione dalla quale il denunciante avrebbe avuto la peggio.

Il tutto è avvenuto tra le altre cose a seguito di una rissa scoppiata nel locale, che avrebbe fomentato i due al regolamento dei conti.

Un fatto che, per fortuna, non ha avuto lo stesso epilogo di Alatri, dove invece a perdere la vita è stato il giovane Emanuele. Al di là della verità processuale, è necessario sottolineare che il contesto sociale attuale produce troppi effetti negativi sui ragazzini. E’ doveroso indicare la strada giusta, affinché aggressioni o eventi delittuosi ancora più gravi, non siano più all’ordine del giorno dei fatti di cronaca. (a. a.)

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