venerdì,Giugno 9 2023

Otto sorelle, otto squadroni. Ma in vista dei playoff stanno una peggio dell’altra

Da Alessandria e Livorno passando per Parma, Padova e Reggiana e finendo a Lecce e Matera: i playoff danno più di un pensiero. Solo il Pordenone sembra già pronto al grande appuntamento. Alessandria, Parma, Padova, Pordenone, Reggiana, Lecce, Matera e Livorno. Sulla carta sono queste le otto formazioni che vorrebbero fare la voce grossa nei playoff

Otto sorelle, otto squadroni. Ma in vista dei playoff stanno una peggio dell’altra

Da Alessandria e Livorno passando per Parma, Padova e Reggiana e finendo a Lecce e Matera: i playoff danno più di un pensiero. Solo il Pordenone sembra già pronto al grande appuntamento.

Alessandria, Parma, Padova, Pordenone, Reggiana, Lecce, Matera e Livorno. Sulla carta sono queste le otto formazioni che vorrebbero fare la voce grossa nei playoff di Lega Pro e completare il salto di categoria che gli è sfuggito nella regular season. Soltanto l’Alessandria può riacciuffare in extremis la vetta, ma scalzare la lanciatissima Cremonese in appena 180’ non è impresa facile.

Ad ogni modo, almeno sette delle otto sorelle hanno in comune un dato che dovrebbe alimentare qualche preoccupazione: sono tutte in calo di rendimento, alcune in crisi nera. Così, tra esoneri di allenatori e contestazioni di curve inviperite, veri e propri squadroni allestiti per sbaragliare la concorrenza dovranno guardarsi da compagini meno attrezzate ma che hanno il morale a mille.

IL CASO ALESSANDRIA. I grigi, probabili avversari del Cosenza negli Ottavi di finale qualora i Lupi dovessero superare il primo turno, sembravano una macchina perfetta al punto da aver accumulato nel corso del torneo un vantaggio di 6-7 punti sulle inseguitrici. Poi il crollo tra gennaio e marzo: 4 ko su sei match hanno ridato fiato a chi mai avrebbe immaginato il sorpasso. Esonarato Braglia è stato chiamato Pillon. Ai playoff, nel caso, sarà il favorito numero uno. L’organico è già ora adatto ad una Serie B importante con gente del calibro di Mezavilla, Iocolano, Sestu, Piccolo, Fischnaller, Evacuo e la coppia di bomber Gonzalez-Bocalon da 19 centri a testa. Nessuno, per farla breve, ha tanta grazia sul bancone.

TOSCANA NOBILE DECADUTA. Vedere il Livorno annaspare fa un certo effetto, ma gli amaranto nelle ultime 5 partite hanno vinto solo una volta. I nomi ci sono (Vantaggiato, Calil, Luci, Giandonato, Venitucci ecc…), ma alla fine i labronici sono stati tenuti a galla prima dai gol del cosentino Maritato e poi di un sempre prolifico Cellini. Quando si è rotto il crociato, tuttavia, si è spenta la luce. Ci sarebbe anche l’Arezzo che è Moscardelli dipendente: se gira lui, può succedere qualsiasi cosa. Pertanto c’è da stare attenti.

GIRONE DANTESCO. Il raggruppamento che ha visto primeggiare il Venezia è senza dubbio quello che vanta il tasso tecnico più alto. Basti pensare che Parma, Padova e Reggiana avevano poco da invidiare a Pippo Inzaghi. Tra queste chi sta meglio, forse in tutta la vecchia Serie C, è il Pordenone imbattuto da otto gare. Arma e Berrettoni fanno la differenza come ai bei tempi, ma Tedino allena calciatori dalla qualità individuale eccelsa tipo De Agostini, Misuraca, Burrai e Cattaneo (8 centri da centrocampista), in più ha all’attivo 66 reti complessive. Il Parma vive un momento devastante. Lo 0-2 con l’Ancona al Tardini e la conferenza di capitan Lucarelli che ha respinto al mittente le insinuazioni del web, sono stati seguiti dal ko di Bassano e con il Sudtirol. Le tante prime donne dovranno rimboccarsi le maniche ed uscire dal tunnel.

Stesso discorso a Padova, quattro sconfitte ed un pareggio nel mese appena trascorso. Da Sbraga, Emerson, Berardocco è lecito aspettarsi altro, così come da una prima linea pazzesca formata da Altinier, De Cenco, Alfageme e Neto Pereira. Che dire, infine, della Reggiana che in due mesi ha centrato solo una volta i tre punti? In pochi, a domanda esplicita, potrebbero affermare di avere giocatori del livello di Ghiringhelli, Sabotic, Trevisan, Genevier, Cesaretti, Carlini e Guidone. Singolarmente di grande qualità, ma capaci di perdere con chiunque.

GRANDI DELUSIONI. Di Lecce e Matera si sa già tutto, incluso il comportamento da censura di alcuni tifosi. I salentini hanno esonerato Padalino e affidato a Rizzo il compito di rigenerare mentalmente l’organico in vista dell’appuntamento del 21 maggio. I lucani sono precipitati di colpo a margine della vittoria del Marulla e dopo che più di un addetto ai lavori avrebbe puntato oro sull’esito finale del campionato. Invece ha fatto festa il Foggia. (Antonio Clausi)

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