martedì,Ottobre 15 2024

Primarie o barzelletta? Il Pd perde l’ennesima occasione per recuperare credibilità

30 aprile 2017, il giorno del Pd. Una data che doveva (e deve) ridare credibilità a un partito che su scala nazionale ha perso consensi in questi anni, allontanando il suo elettorale da chi oggi rappresenta i democrat. Ci si aspettava che le primarie fossero un momento di riconciliazione tra la politica e il popolo,

Primarie o barzelletta? Il Pd perde l’ennesima occasione per recuperare credibilità

30 aprile 2017, il giorno del Pd. Una data che doveva (e deve) ridare credibilità a un partito che su scala nazionale ha perso consensi in questi anni, allontanando il suo elettorale da chi oggi rappresenta i democrat. Ci si aspettava che le primarie fossero un momento di riconciliazione tra la politica e il popolo, mentre è successo, e sta avvenendo, l’esatto contrario. 

In Calabria la situazione è drammatica. In queste ore i vari rappresentanti dei candidati alla segreteria nazionale segnalano anomalie in quasi tutte le province. E’ di pochi minuti fa la notizia che a Santa Maria di Catanzaro mancano gli scrutatori e uno dei seggi per le primarie del Pd non sarà aperto. «Gli scrutatori non ci sono e non si sa perché. Dai vertici del partito non ho avuto alcuna indicazione. Senza di loro non posso firmare il verbale di insediamento e non posso fare votare i cittadini», ha detto Maurizio Caligiuri. «Ci viene impedito di aprire il seggio, è una vergogna e la sente se ne sta andando», ha dichiarato Roberto Guerriero.

Il quadro peggiora in provincia di Cosenza, dove la mozione Orlando da ieri sera invia comunicati stampa nei quali si leggono continue irregolarità nei vari comuni. I sostenitori del ministro di Grazia e Giustizia sostengono che a San Giovanni in Fiore siano state triplicate le schede, a Parenti sono dovute intervenire le forze dell’ordine per placare gli animi dei partecipanti.

Volendo copiare il metodo americano, dove le primarie sono istituite per legge, l’Italia dimostra tutta la sua incapacità a recuperare quel rapporto di fiducia con gli elettori. In particolare, il Pd – l’unico finora ad utilizzare l’ampio consenso per la scelta del nuovo segretario – vive una fase di transizione, lacerato dagli scontri interni e dalla fuoriuscita di alcuni pezzi grossi: da Bersani a D’Alema. 

Non è la prima volta, tuttavia, che nel corso delle primarie subentrano circostanze strane che fanno gridare una delle parti della contesa elettorale allo scandalo o al complotto. Ricordiamo che in una informativa redatta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Cosenza, si evinsero le pesanti irregolarità nello svolgimento delle primarie in uno dei comuni dell’area urbana cosentina.

A Cosenza, inoltre, le primarie vengono utilizzate per occupare uno spazio di potere rispetto ai vari antagonisti che oggi alimentano lo scontro nel Pd: Guccione contro Oliverio, Magorno e compagnia cantando.

Le primarie in Italia sulla carta promuovono la massima partecipazione dell’elettorato alla scelta del leader del singolo partito, ma poi si trasformano in un ring dove i boxeur se le danno di santa ragione. 

In tutto ciò coloro i quali ne pagano le conseguenze sono gli iscritti al Pd, i simpatizzanti e più in generale gli italiani che dal partito più importante si aspettano un’azione di responsabilità e rilancio nei confronti di un Paese sempre più isolato dal contesto europeo in termini di occupazione. (Antonio Alizzi)

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