No al patrocinio del comune al Gay Pride, scoppia la polemica su Facebook
Organizzatori e sostenitori della manifestazione hanno rivolto le loro proteste al sindaco della città dei bruzi, lamentando indifferenza verso la battaglia omosessuale per la parità dei diritti. Mancano poco meno di due mesi al pride Cosenza, branchi di lupi arcobaleno si radunano oramai da settimane nei principali social network attraverso i post legati all’evento, e
Organizzatori e sostenitori della manifestazione hanno rivolto le loro proteste al sindaco della città dei bruzi, lamentando indifferenza verso la battaglia omosessuale per la parità dei diritti.
Mancano poco meno di due mesi al pride Cosenza, branchi di lupi arcobaleno si radunano oramai da settimane nei principali social network attraverso i post legati all’evento, e non si sono fatte attendere neanche le polemiche.
Protagonista della querelle scoppiata su Facebook, che da ieri sta animando la città, sono il sindaco Mario Occhiuto e la sua amministrazione che hanno negato il patrocinio del Comune di Cosenza all’evento.
Non si sono fatte attendere le proteste da parte di organizzatori e sostenitori della manifestazione – tra questi la giornalista Carla Monteforte, addetta stampa del Pride, – che hanno lamentato una scarsa disponibilità dell’amministrazione comunale all’interazione e al dialogo.
E’ il sindaco in prima persona che, rispondendo attraverso la sua pagina personale a quanti lo avevano accusato di indifferenza e di poca sensibilità nei confronti della battaglia condotta dagli omosessuali per la parità dei diritti civili, ha spiegato le ragioni che lo hanno spinto a non patrocinare l’evento: «Ho preso questa decisione, sicuramente impopolare, perché credo che non sia più questo il modo giusto di rivendicare i propri diritti».
Secondo Occhiuto «è una cosa ormai vecchia dover andare in piazza per manifestare le proprie preferenza sessuali. Una cosa degli anni ’80. Fortunatamente i tempi sono cambiati. Oggi viviamo in una società dove ognuno è libero di essere se stesso e di esprimerlo ogni giorno». Ha poi aggiunto: «Comunque il corteo ci sarà con tutto il supporto logistico». Il sindaco ha poi accennato, senza entrare nel merito della questione, a delle minacce di ritorsioni mediatiche che un presunto esponente del Comitato promotore avrebbe mosso all’Amministrazione.
LA REPLICA. In una nota il Cosenza Pride ha replicato al primo cittadino, affermando che «informiamo il Comune di Cosenza che il Pride mira a una riappropriazione delle identità omosessuali, in grado di trasformare lo stigma in orgoglio – in privato come in pubblico – rivendicando a testa alta la propria dignità. L’innovazione è sinonimo di cambiamento esplicito, non di normalizzazione e omologazione. Il cambiamento si persegue con politiche non di tolleranza, ma di inclusione, rispetto e giustizia verso tutti e verso tutte. La richiesta di patrocinio è stata corredata da un documento politico che indicava il senso e le finalità di questo Pride, rispetto al quale eventuali perplessità avrebbero potuto essere affrontate in un eventuale quanto necessario incontro».
Pare proprio che non sia solo l’afa di questi giorni a preannunciare una calda estate cosentina, e mentre la temperatura sale, di sicuro una parte della città nel prepararsi ai festeggiamenti troverà un più blando ristoro per la propria sete di diritti, essendo stata privata dell’investitura ufficiale da una parte delle istituzioni locali. (Maddalena Perfetti)