SISTEMA RENDE | La Dda chiede sei condanne e quattro rinvii a giudizio
E’ durata tre udienze la requisitoria del pubblico ministero della Dda di Catanzaro, Pierpaolo Bruni nell’ambito del processo “Sistema Rende”, nel quale sono imputati politici rendesi ed esponenti del clan Lanzino di Cosenza. Tra questi vi è l’ex sindaco di Rende, nonché ex assessore regionale, Sandro Principe. Il pm Bruni, prossimo ad insediarsi come procuratore
E’ durata tre udienze la requisitoria del pubblico ministero della Dda di Catanzaro, Pierpaolo Bruni nell’ambito del processo “Sistema Rende”, nel quale sono imputati politici rendesi ed esponenti del clan Lanzino di Cosenza. Tra questi vi è l’ex sindaco di Rende, nonché ex assessore regionale, Sandro Principe.
Il pm Bruni, prossimo ad insediarsi come procuratore capo al tribunale di Paola, ha chiesto il rinvio a giudizio di Sandro Principe, Umberto Bernaudo, Pietro Ruffolo e Giuseppe Gagliardi, tutti ex amministratori comunali di Rende che avrebbero agevolato la cosca “Lanzino” nel corso delle legislature precedenti.
Inoltre, la pubblica accusa ha chiesto la condanna per Adolfo D’Ambrosio a 6 anni di carcere, per Francesco Patitucci a 4 anni, per Michele Di Puppo a 6 anni, per Umberto Di Puppo a 4 anni, per Rosario Mirabelli a 1 anno e 4 mesi, ex consigliere regionale, e Marco Paolo Lento a 1 anno e 4 mesi, che hanno scelto di farsi giudicare col rito abbreviato.
Nel corso del suo intervento, la Dda di Catanzaro ha ricostruito tutta la fase dell’indagine, facendo emergere il ruolo di Sandro Principe che a parere dell’accusa condizionava il lavoro dei dirigenti comunali, cercando di agevolare come concorrente esterno l’associazione mafiosa “Lanzino” per le assunzioni nelle cooperative. Un quadro probatorio, secondo il pm Bruni, molto chiaro che mette a fuoco le cattive condotte, e responsabilità penali, di chi ha amministrato la città di Rende negli ultimi anni.
L’udienza preliminare è stata rinviata al prossimo 23 giugno, giorno in cui discuteranno i rispettivi avvocati di fiducia. Il collegio difensivo è composto dai penalisti Cesare Badolato, Paolo Pisani, Giovanni Merante, Gianluca Garritano, Giuseppe Manna, Francesco Tenuta, Franz Caruso, Francesco Calabrò, Giancarlo Pittelli, Luigi Gullo, Laura Gaetano, Marco Amantea e Franco Sammarco. (Antonio Alizzi)