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Rodotà, la passione per la politica e la tutela dei più deboli

Stefano Rodotà ha sempre combattuto per la tutela dei più deboli. Una vita passata ad affrontare temi delicati sia da politico sia da giurista. Dopo essere stato iscritto al Partito Radicale di Mario Pannunzio, rifiutò nel 1976 e nel 1979 la candidatura nel Partito Radicale di Marco Pannella. Fu eletto deputato nel 1979 come indipendente

Rodotà, la passione per la politica e la tutela dei più deboli

Stefano Rodotà ha sempre combattuto per la tutela dei più deboli. Una vita passata ad affrontare temi delicati sia da politico sia da giurista.

Dopo essere stato iscritto al Partito Radicale di Mario Pannunzio, rifiutò nel 1976 e nel 1979 la candidatura nel Partito Radicale di Marco Pannella. Fu eletto deputato nel 1979 come indipendente nelle liste del Partito Comunista Italiano, diventando membro della Commissione Affari Costituzionali. Nel 1983 venne rieletto e diventa presidente del gruppo parlamentare della Sinistra Indipendente.

Nel 1989 fu nominato Ministro della Giustizia nel governo ombra creato dal PCI di Achille Occhetto e successivamente, dopo il XX Congresso del partito comunista e la svolta della Bolognina, aderisce al Partito Democratico della Sinistra, del quale fu il primo presidente del Consiglio nazionale, carica che ricoprì fino al 1992.

Nel maggio del 1992 in qualità di vicepresidente della Camera sostuiì il presidente Oscar Luigi Scalfaro alla presidenza del Parlamento convocato in seduta comune per l’elezione del presidente della Repubblica: Scalfaro, che prevedeva l’elezione al Quirinale, preferì lasciare lo scranno della presidenza. Nel 1994, al termine della legislatura durata solo due anni, Rodotà decise però di non ricandidarsi, preferendo tornare all’insegnamento universitario.

Dal 1997 al 2005 è stato il primo Garante per la protezione dei dati personali, mentre dal 1998 al 2002 ha presieduto il gruppo di coordinamento dei Garanti per il diritto alla riservatezza dell’Unione europea. È stato inoltre componente del gruppo europeo per l’etica delle scienze e delle nuove tecnologie e presidente della commissione scientifica dell’Agenzia europea dei diritti fondamentali.

Rodotà è stato candidato non eletto per l’elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 2013. È stato votato dal Movimento 5 Stelle (che lo ha proposto dopo una votazione in rete tra i suoi iscritti), da Sinistra Ecologia Libertà e da alcuni parlamentari del Partito Democratico che, alla fine, hanno preferito altre figure, facendo rieleggere il presidente uscente, Giorgio Napolitano.

Ha insegnato nelle università di Macerata, Genova e Roma, dove è stato professore ordinario di diritto civile e dove gli è stato conferito il titolo di professore emerito.

Ha insegnato in molte università europee, negli Stati Uniti d’America, in America Latina, Canada, Australia e India. È stato professore invitato presso l’All Souls College di Oxford e la Stanford School of Law. Ha insegnato presso la facoltà di giurisprudenza dell’Università Paris 1 Panthéon-Sorbonne e ha collaborato con il Collège de France. Ha ricevuto la laurea honoris causa dall’Università Michel de Montaigne Bordeaux 3 e dall’Università degli Studi di Macerata. È presidente del consiglio d’amministrazione dell’International University College of Turin.

Nel 2008 gli fu conferita la cittadinanza onoraria dalla città di Rossano.

 

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