venerdì,Marzo 29 2024

Bando di gara per il polo d’infanzia, la Confial: «Crisci riveda tutto»

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta inviata dalla Confederazione italiana Autonoma Lavoratori al rettore dell’Unical Gino Crisci. Il bando di gara per l’affidamento del servizio di gestione del polo d’infanzia, pubblica dall’Università della Calabria, non garantisce quelli che sono i più elementari diritti dei lavoratori.  Tutto ciò si evince dalla lettura del bando stesso nel

Bando di gara per il polo d’infanzia, la Confial: «Crisci riveda tutto»

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta inviata dalla Confederazione italiana Autonoma Lavoratori al rettore dell’Unical Gino Crisci.

Il bando di gara per l’affidamento del servizio di gestione del polo d’infanzia, pubblica dall’Università della Calabria, non garantisce quelli che sono i più elementari diritti dei lavoratori. 

Tutto ciò si evince dalla lettura del bando stesso nel quale il lavoro di cura educativa non viene riconosciuto tanto è vero che il valore economico a base d’asta risulterebbe dal pagamento delle rette da parte dei dipendenti dell’Università. 

La Confial (Funzione Pubblica Provinciale) da una disamina attenta e scrupolosa si chiede e chiede al Magnifico rettore di Ateneo come si possano garantire i diritti dei lavoratori e garantire la qualità del servizio da parte dell’ente gestore considerato il valore economico dell’appalto di 1.854.480.00 oltre Iva per sei anni (290mila euro all’anno) così come si evidenzia dall’art. 17 del capitolato di gara?

E’ evidente il contrasto con l’art. 17 da quanto recitato dall’art. 14 1.3 del regolamento 9/2013 applicazione del Ccnl, coperture assicurative – L. R. 15/2013 art. 14, c 2 lettera c, e, f. in quanto il valore dell’appalto non può garantire un adeguato trattamento economico alla forza lavoro, tantomeno il rispetto e l’applicazione del Ccnl delle cooperative sociali, considerato anche l’orario di apertura del servizio previsto: 8.00-18.30.

Inoltre, se così confermato, le unito lavorative interessate dal bando non sono le sole sufficienti ad espletare tale servizio e il costo previsto una adeguata retribuzione dei soggetti interessati. 

Non è chiaro inoltre, secondo il capitolato di gara art. 17 VALORE DELL’APPALTO, con quale percentuale l’ente appaltante, oltre al solo uso dell’immobile, partecipa alla gestione economica del servizio 0-6 del polo d’infanzia, o bisogna considerare che solo le famiglie attraverso il pagamento delle rette e il contributo regionale previsto per le scuole parificate possono garantire un servizio adeguato ai bambini e soprattutto come si può qualificare il servizio, aziendale o pubblico? Quale normativa di riferimento? La D.lgs 50/2016 sugli appalti o la normativa prevista per la gestione dei servizi 0-6 aziendali?

Come si possono garantire i diritti delle lavoratrici se è evidente il contrato con l’art. 10 da quanto recitato dall’art. 1 c. 2 del Regolamento 9/2013 funzionamento al servizio e requisiti di accesso del personale – L. R. 15/2013 art 14, c 2 lettera B; art. 20 relativamente al corretto funzionamento del servizio che richiede la presenza di personale collaboratore e personale di cucina (si stima 5 unità di personale collaboratore, 2 unità di personale di cucina), perché l’ente appaltante richiede che il servizio mensa e il servizio di pulizia sia a completo carico dell’ente gestore con l’ulteriore aggravio di spese di gestione, a questo si aggiunga che non è prevista l’offerta economicamente più vantaggiosa ma si chiede l’offerta al ribasso. Tutto ciò per evidenziare l’impossibilità a garantire i diritti delle lavoratrici. 

In riferimento al capitolo di gara art. 13 VERIFICA DI CONFORMITA’ – Regolamento art. 5 COMMISSIONE DI INDIRIZZO E CONTROLLO, ci si chiede se gli strumenti e le modalità di verifica da parte dell’organo preposto sulla qualità del servizio possano interferire sul clima lavorativo non consentendo ai lavoratori di svolgere le proprie mansioni in ambiente sereno.

La Confial fa appello alla sensibilità del Magnifico rettore dell’Unical al solo scopo di rivedere il bando in oggetto e confermiamo la nostra disponibilità ad eventuale confronto al fine di salvaguardare i ceti più deboli in una realtà come quella della nostra regione – e in particolare modo della provincia di Cosenza – in cui il lavoro e i diritti ad esso legati sono un miraggio, in cui il precariato è diventato una regola. 

Noi, nel solo interesse di questi lavoratori, non permetteremo che ancora una volta possano essere elargiti finanziamenti senza tenere conto dei legittimi diritti dei lavoratori e per tutelarsi e difenderli utilizzeremo tutti gli stretti a nostra disposizione.

Confial

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