Asp di Cosenza, ufficio di Rogliano: revocata la misura cautelare a Stano
Il tribunale del Riesame di Catanzaro ha accolto la richiesta di revoca della misura cautelare presentata dall’indagato Stano Carpino, accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato per essersi assentato dal posto di lavoro dell’ufficio di Rogliano dell’Asp di Cosenza durante il servizio lavorativo, non timbrando l’uscita con il cartellino. Una tesi accusatoria smontata punto
Il tribunale del Riesame di Catanzaro ha accolto la richiesta di revoca della misura cautelare presentata dall’indagato Stano Carpino, accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato per essersi assentato dal posto di lavoro dell’ufficio di Rogliano dell’Asp di Cosenza durante il servizio lavorativo, non timbrando l’uscita con il cartellino.
Una tesi accusatoria smontata punto su punto dall’avvocato Antonio Quintieri, difensore di Carpino, che attraverso una oculata indagine difensiva è riuscito a dimostrare l’assoluta trasparenza di Carpino nelle ore lavorative.
Ad elogiare il lavoro difensivo è lo stesso collegio giudicante, quando afferma che la «ridimensioni notevolmente la gravità indiziaria in quanto consistente in dichiarazioni tutte provenienti dall’Asp della sede di Rogliano, nelle quali si legge che Stano, in moltissimi dei casi in contestazione, era assente giustificato (o perché autorizzato a recarsi ad acquistare al dettaglio beni di modesto valore economico, strumentali al buon funzionamento dell’ufficio al quale l’indagato era preposto con tanto di scontrini allegati alla dichiarazione del Dirigente» o perché «era autorizzato a recarsi nei giorni di martedì e giovedì presso la sede centrale Asp di Cosenza, in qualità di membro della commissione per avviso pubblico di incarico professionale, come da determina dirigenziale prodotta» o infine perché in congedo ordinario feriale o perché in permesso per motivi di salute».
Gli stessi documenti erano stati giudicati non attendibili dal gip che aveva emesso l’ordinanza cautelare circa la misura di interdizione dai pubblici uffici riferita all’accusa ascritta all’indagato.
Misura interdittiva che oggi non c’è più e tutto ciò permette al dipendente pubblico di ritornare a prestare servizio presso l’ufficio di competenza. (Antonio Alizzi)