AVVOCATI | Parla Emilio Greco: «Ecco cosa dovrà fare il nuovo Coa»
L’avvocato Emilio Greco in vista delle elezioni forensi del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Cosenza lancia il suo monito per la prossima competizione elettorale. L’ex consigliere del Coa, presidente per una settimana dopo l’autosospensione di Morcavallo, afferma che «se le elezioni per il rinnovo del consiglio dell’Ordine degli Avvocati partono da promesse intrise di laurismo
L’avvocato Emilio Greco in vista delle elezioni forensi del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Cosenza lancia il suo monito per la prossima competizione elettorale. L’ex consigliere del Coa, presidente per una settimana dopo l’autosospensione di Morcavallo, afferma che «se le elezioni per il rinnovo del consiglio dell’Ordine degli Avvocati partono da promesse intrise di laurismo significa che abbiamo fatto l’ennesimo passo indietro».
«Se si parte dall’idea di regalare il software a migliaia di persone – dice Greco – si parte male e non si coglie la necessità ineludibile per la categoria che è principalmente quella di recuperare un prestigio perso. Ci sono cose da realizzare nel contesto del foro – che riguardano anche il rapporto con la magistratura che deve essere improntato su un piano paritario e mai di sottomissione per come è avvenuto di recente.
I tempi estremamente lunghi della giustizia civile e penale, delle ammissioni e delle liquidazioni concernenti il gratuito patrocinio che l’Avvocatura è costretta a sopportare. La crisi sistemica che si è abbattuta sulla professione e l’incredibile proliferazione di incarichi redditizi (da parte del sistema pubblico) per i soliti noti.
Un COA autorevole deve pensare ad essere interlocutore di banche ed enti pubblici – dice Greco – per favorire la rotazione ed imporla, può e deve pensare nei limiti dei suoi compiti a realizzare giustizia sociale. Se, però, ognuno non rinuncia a una fetta del suo potere, anche questa campagna elettorale sarà una farsesca imitazione di ciò che avviene in politica.
Il confronto deve essere aspro nei contenuti, durissimo ma rispettoso – conclude Greco – altrimenti perderemo in credibilità nei confronti della gente, che da noi si aspetta autorevolezza e non degradazione».