Tragedia nel centro storico, l’incendio è doloso: ora si indaga per triplice omicidio?
Probabilmente non sarà convocata nessuna conferenza stampa alla notizia che la tragedia nel centro storico di Cosenza è stata causata da un incendio doloso, generato dall’esterno dell’abitazione come riportato due giorni fa da Cosenza Channel. Un innesco al portone di casa, generalmente sempre aperto dai Noce, che quella volta invece era stranamente chiuso. Chiuso, evidentemente,
Probabilmente non sarà convocata nessuna conferenza stampa alla notizia che la tragedia nel centro storico di Cosenza è stata causata da un incendio doloso, generato dall’esterno dell’abitazione come riportato due giorni fa da Cosenza Channel.
Un innesco al portone di casa, generalmente sempre aperto dai Noce, che quella volta invece era stranamente chiuso. Chiuso, evidentemente, per non permettere alle tre vittime di scappare via da casa una volta preso coscienza che le loro vite erano in pericolo per le fiamme.
Insomma, l’incendio è doloso. Altro che disagio sociale, o cumuli di rifiuti ripetutamente ammucchiati dentro casa. Nulla di tutto ciò. Qualcuno ha volutamente mettere a rischio la vita di Antonio, Serafina e Roberto non immaginando, però, che il rogo divampasse fino all’appartamento carbonizzandoli in poche ore. Una fine sconcertante.
E ancora di più sconcertante è capire chi abbia potuto commettere un gesto simile. E la procura di Cosenza, che come ha ricordato nei giorni scorsi il procuratore Mario Spagnuolo lavora h24 al caso, ha tanto materiale su cui indagare. A cominciare dalle prime testimonianze raccolte dalla Squadra Mobile di Cosenza. In tanti avrebbero detto che le fiamme sono partite dal portone verso l’abitazione. In tanti avrebbero dichiarato che Serafina si sarebbe affacciata dalla finestra per chiedere aiuto. In tanti ricordano di aver visto qualcuno nei pressi della tragedia qualche minuto prima.
Non era credibile che i Noce, nonostante le difficoltà sociali e mentali, non conoscessero le conseguenze di appiccare un fuoco dentro casa. Non era credibile che le tre vittime alle ore 16.30 usassero la cucina, ipotesi legata alla bombola di gas, anche perché sarebbe scoppiato tutto il palazzo e si sarebbe sentito un forte boato. Nulla di tutto ciò, ovviamente. Solo fiamme che col passare dei minuti hanno devastato il palazzo e ucciso le tre vittime.
Il lavoro fatto dai vigili del fuoco è stato estremamente prezioso perché ha aperto gli occhi ai magistrati di Cosenza che ora potrebbero decidere di indagare per triplice omicidio. Accertato che si è trattato di un incendio voluto, bisognerà identificare il colpevole o i colpevoli e capire i motivi dell’insano gesto.
Chi poteva avercela con i Noce? Alla magistratura spetta il compito di dare le risposte ai tanti interrogativi. Ma una cosa è certa: sin dall’inizio la perdita più grave era la vita delle tre vittime e non le opere, neanche originali, conservate nella residenza Ruggi D’Aragona. Chissà se tutto questo abbia un filo logico… (Antonio Alizzi)