Cetraro, pizzeria sotto estorsione per conto del clan Muto: due arresti
Alle prime ore di oggi, al culmine di un’articolata indagine, supportata da presidi tecnologici, gli agenti del Commissariato di P.S. di Paola e della Squadra Mobile della Questura di Cosenza hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare (custodia cautelare in carcere) emessa dal gip di Catanzaro Giovanna Gioia su richiesta del pubblico ministero antimafia
Alle prime ore di oggi, al culmine di un’articolata indagine, supportata da presidi tecnologici, gli agenti del Commissariato di P.S. di Paola e della Squadra Mobile della Questura di Cosenza hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare (custodia cautelare in carcere) emessa dal gip di Catanzaro Giovanna Gioia su richiesta del pubblico ministero antimafia Camillo Falvo, a carico di due soggetti accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Secondo i poliziotti coordinati dal questore Conticchio, Oreste Piazza, 50 anni di Cetraro, e Luigi Pignataro, 34 anni di Cetraro, in concorso con Mauro Occhiuzzi, deceduto, si sarebbero avvalsi delle modalità mafiosa per agevolare la cosca Muto di Cetraro, dapprima provocando un incendio dell’autovettura del titolare di una pizzeria di Cetraro, per poi minacciarlo al fine di costringerlo a pagare. a titolo estorsivo, su mandato di alcuni esponenti del clan Muto di Cetraro, delle somme di denaro che sarebbero servite per la predetta organizzazione criminale e per il sostentamento di alcuni latitanti.
Dopo le formalità di rito i due sono stati associati alla casa circondariale di Cosenza. I fatti contestati sono avvenuti nel 2016.