Braglia alza l’asticella: «Cosenza, credo nei playoff per poi potermela giocare»
Il tecnico Braglia abbandona la parola “salvezza” e indica la strada al Cosenza: «A Lecce non abbiamo niente da perdere, ma per noi le gare importanti sono quelle che arrivano dopo». Dalla conferenza stampa pre partita di Braglia è emersa concretezza. «Dobbiamo diventare squadra, a prescindere da chi gioca o chi non gioca – ha detto il
Il tecnico Braglia abbandona la parola “salvezza” e indica la strada al Cosenza: «A Lecce non abbiamo niente da perdere, ma per noi le gare importanti sono quelle che arrivano dopo».
Dalla conferenza stampa pre partita di Braglia è emersa concretezza. «Dobbiamo diventare squadra, a prescindere da chi gioca o chi non gioca – ha detto il tecnico del Cosenza – Dobbiamo preoccuparci di questo, non di chi andrà in campo». Nel corso della conferenza, inoltre, ha sottolineato come voglia andare ai playoff per poi potersela giocare con tutti: un passo in avanti dopo che la parola “salvezza” era stata pronunciata da lui nelle ultime uscite, specialmente a margine del ko con la Casertana.
Lunedì Braglia ed il Cosenza affronteranno l’altra grande pretendente per la vittoria finale del campionato, il Lecce. Precedentemente hanno incontrato il Catania, gara d’esordio per il tecnico subentrato in corso a Fontana. In realtà ci sarebbe, anche, il Trapani. La squadra siciliana ha un organico non da poco, ma in queste gare ha carburato 15 punti lasciandosi, nel turno passato, recuperare dal Catanzaro l’iniziale vantaggio di ben 3 marcature. Al Via del Mare, tornando in casa Cosenza, i Lupi troveranno la squadra dei vari Caturano, Torromino, Di Piazza, giusto per citare parte della mole offensiva salentina, capolista del momento. Parlano i numeri: 23 punti, media 2.30 a partita, miglior attacco del girone con 17 gol, grazie soprattutto all’apporto consistente di Caturano e Di Piazza (autori di 5 gol ciascuno), ma vacillante dietro. Sono, infatti, 11 le reti subite, 4 in meno rispetto al Cosenza, ma le stesse prese da Virtus Francavilla, Bisceglie e Sicula Leonzio (la migliore difesa è quella del Catania con 4 gol al passivo).
«Noi faremo la nostra partita, non faccio percentuali di successo o sconfitta – ammette pacato Piero Braglia – E’ chiaro che quando alla squadra manca la vittoria, ci sono problemi. Sta a noi migliorare. Inutile girarci attorno, dobbiamo fare del nostro meglio, vincere. Se perdi spesso questo non ti aiuta, anzi, si corre il rischio che rimanga come abitudine. Sabato scorso ho detto ai miei di smetterla di giocare con il freno tirato. Ho detto di correre e se qualcuno avvertiva stanchezza entrava un altro».
A Lecce il Cosenza arriverà con l’attacco acciaccato. In settimana si sono fermati i due titolari Mendicino e Baclet, nonché il giovanissimo Sueva, ai box per almeno un mese. Inoltre, in queste settimane Braglia ha stravolto la tipologia di allenamento. «Di certo, stanno facendo un lavoro diverso rispetto a prima. Ora lavoriamo più a secco, rispetto ai possessi. E’ un metodo più tradizionale, i ragazzi stanno cercando di uscire da questa situazione. Gli acciaccati? non c’hanno niente…”.
Braglia ritrova il Lecce. In passato il tecnico toscano militava sulle sponde dell’Adriatico e di questa parentesi il mister rossoblu ha un buon ricordo: “AA Lecce facemmo un buon lavoro – afferma – Subentrai a campionato in corso e, nonostante ciò, arrivammo terzi. Lecce è una piazza importante, lunedì ci sarà tanta gente allo stadio dato che hanno messo le curve a 2 euro. Ho diversi amici, spero di averne anche qui, ma soprattutto ho la speranza di portare questa squadra ai play-off per poi giocarmela con tutti. Al Via del Mare non abbiamo nulla da perdere. Dobbiamo contare sulle nostre forze per uscire da questa situazione».
Per quanto riguarda i cambi, Braglia rassicura l’undici vittorioso contro il Bisceglie: «Non dovrei effettuare sostituzioni, eccezion fatta se non riuscissi a recuperare qualcuno. Contro i giallorossi dovremo bloccare le fonti di gioco». Anche nella prossima gara, Umberto Saracco potrà giocarsi le sue carte per scendere in campo dal primo minuto (sarebbe la prima volta che il portiere scuola Torino giochi due gare di fila da titolare): «Perina sta passando un momento di riflessione – spiega Braglia – e Saracco lo sa. Sono due buoni portieri. E’ normale che uno rifiati, poi sarà lui stesso a dimostrare di voler tornare ad essere titolare. Saracco è un ragazzo che s’è fatto trovare sempre pronto».
Questione attacco, Braglia è diretto: «Se Baclet e Mendicino staranno bene, giocheranno di nuovo dal primo tempo. Cosa che, d’altronde, meritano: sono due ragazzi che si stimano a vicenda. Caccavallo? E’ bravo, anche tecnicamente. Quando ha la palla al piede non gliela levi mai. Comunque, conta la squadra. Conta chi torna dietro a dare un mano, come hanno fatto bene Baclet e Mendicino. La mia preoccupazione principale è formare la squadra. Poi del mercato non parlo, delle caratteristiche dei calciatori non parlo. Ci sarà il tempo ed il modo per fare analisi di questo tipo”. Per quanto riguarda la difesa, Braglia disamina che «i difensori dovrebbero guardarsi di più per migliorare, sincronizzandosi sempre di più». (Giulio Cava)