lunedì,Novembre 4 2024

Cosenza, Braglia avverte: «Il Fondi ha gente pericolosa in avanti»

L’allenatore del Cosenza Piero Braglia sottolinea: «Il fatto che a Lecce si sia fatto bene mi spaventa, perché alla fine si è perso. Questa è una squadra strana, aspetto altri progressi». Piero Braglia affronterà domani la prima di tre partite ravvicinate. Al Marulla scenderà in campo il Fondi, poi i Lupi andranno a confrontarsi in

Cosenza, Braglia avverte: «Il Fondi ha gente pericolosa in avanti»

L’allenatore del Cosenza Piero Braglia sottolinea: «Il fatto che a Lecce si sia fatto bene mi spaventa, perché alla fine si è perso. Questa è una squadra strana, aspetto altri progressi».

Piero Braglia affronterà domani la prima di tre partite ravvicinate. Al Marulla scenderà in campo il Fondi, poi i Lupi andranno a confrontarsi in casa dell’Akragas e tra una settimana toccherà alla Juve Stabia far visita ai rossoblù. «Pensiamo alla gara di domani – sottolinea il tecnico umbro – Qualcosa in termini di avvicendamento volevo fare, ma purtroppo siamo di rincorsa e non ci possiamo permettere altro. Inizia un ciclo di partite in cui non dovremo sbagliare. Il gruppo mi sembra stia bene, ma ce lo diranno i 90’ di domani».

Il Cosenza proviene da una serata, quella di lunedì scorso, in cui ha strappato i complimenti di tutti «Lecce? A parte il gol buono che ci hanno negato, ogni sfida ha una storia a sé – continua Braglia – Sapete, questa è una squadra strana ed io ho un po’ paura che al Via del Mare si sia fatto bene, perché alla fine ha è perso. Mi auguro, tuttavia, di registrare altri progressi. Noi dobbiamo centrare 5-6 partite in cui facciamo punti per tirarci fuori dai guai e guardare in faccia la realtà. La verità è che siamo ancora là e che non abbiamo fatto nulla».

Domani arriva il Fondi, formazione che Braglia sembra rispettare molto. «Il Fondi non è la Lupa Roma. Vi dico l’attacco: Lazzari (non convocato dai laziali, ndr)-Corvia-Nolè. Non sono degli stupidi e da parte nostra serve una grande gara. Io difensivista? A me interessa fare risultato. Non sono innamorato di nessun allenatore, sono pratico, e sono pagato dalle società per tirarle fuori da guai. Il mio compito è mettere i calciatori nelle migliori condizioni per far bene».

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