Pasqualoni: «Cosenza, aspettavo tanto il mio momento»
Il giovane difensore rossoblù Federico Pasqualoni ha esordito dal 1′ domenica a Rende: «Siamo un organico pieno di esperienza, forse è il motivo per cui c’era tanta aspettativa nei nostri confronti». Federico Pasqualoni è uscito definitivamente da un tunnel imboccato un paio di stagioni fa. Quando militava nelle giovanili della Lazio era uno dei prospetti
Il giovane difensore rossoblù Federico Pasqualoni ha esordito dal 1′ domenica a Rende: «Siamo un organico pieno di esperienza, forse è il motivo per cui c’era tanta aspettativa nei nostri confronti».
Federico Pasqualoni è uscito definitivamente da un tunnel imboccato un paio di stagioni fa. Quando militava nelle giovanili della Lazio era uno dei prospetti migliori in circolazione, ma la sfortuna decise di accanirsi su di lui. Storia travagliata quella del difensore romano, cosa che sta spingendo il ragazzo a caccia di riscatto. Il calvario di tre infortuni al ginocchio è finito a gennaio scorso quando è tornato in campo con la Primavera del Novara, a luglio è arrivata l’opportunità offertagli dal Cosenza.
Dopo la gara a Catania in Coppa Italia e lo spezzone col Bisceglie, a Rende è partito titolare. «Sono contento della possibilità che mi ha dato il mister, l’aspettavo da un po’ – ammette Pasqualoni – Era un po’ che sentivo la sua fiducia e quella dei compagni di squadra, credo di aver risposto presente al Lorenzon. Si è trattato di un match in cui tutti hanno dato il massimo, dove in più si è visto l’atteggiamento giusto del Cosenza. Dobbiamo continuare su questa strada, mi aiuta molto far parte di un reparto composto da gente quale Idda, Pascali e Dermaku».
Domenica altro impegno delicato. «Non è un periodo positivo per noi – sottolinea Pasqualoni – Arriverà al Marulla una formazione importante che è al quinto posto. In questo particolare momento la classifica piange e noi puntiamo a incamerare più punti possibile. Lo spogliatoio è unito e concentrato su un obiettivo comune».
In molti reclamano l’utilizzo dei giovani. «Siamo un organico pieno di calciatori di valore e di esperienza, forse è il motivo per cui c’era davvero tanta aspettativa nei nostri confronti – aggiunge Pasqualoni – Non è questione che debbano giocare i ragazzi o meno, penso che chiunque scenda in campo sia chiamato a spendere ogni goccia di sudore per la maglia rossoblù. Le contestazioni? Siamo i primi a sperare in un ambiente più sereno. Per un calciatore alle prime armi non c’è situazione che forgi più di questa. Se presa nel modo giusto serve da sprone, ma ognuno reagisce a modo suo».
Braglia nel frattempo passa dalla difesa a tre a quella a quattro con facilità. «Preferisco il modulo in cui troverò maggiore spazio – sorride Pasqualoni – Per me ad ogni modo è indifferente, perché non è l’attitudine del singolo a far girare meglio il collettivo. Se di recente incassiamo pochi gol non è solo merito della difesa, anche se la retroguardia ha trovato la giusta quadratura».
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