venerdì,Marzo 29 2024

D’Orazio: «Cosenza, è cresciuta la qualità del gioco»

Il terzino del Cosenza Tommaso D’Orazio a suo agio anche nel 3-5-2: «In molti mi dicono che sia l’ideale per me, mi piace molto e mi impegno per seguire Braglia». Tommaso D’Orazio quando decide di mettere la freccia diventa dura per tutti occupare la corsia di sorpasso. Il mancino rossoblù, al pari dei compagni, ha

D’Orazio: «Cosenza, è cresciuta la qualità del gioco»

Il terzino del Cosenza Tommaso D’Orazio a suo agio anche nel 3-5-2: «In molti mi dicono che sia l’ideale per me, mi piace molto e mi impegno per seguire Braglia».

Tommaso D’Orazio quando decide di mettere la freccia diventa dura per tutti occupare la corsia di sorpasso. Il mancino rossoblù, al pari dei compagni, ha sfoderato due prestazioni decisamente positive nelle ultime due settimane. Il sorriso con cui si presenta in sala stampa la dice tutta sul momento che attraversa il Cosenza.

«Veniamo da due buone gare – spiega D’Orazio – Sappiamo che dobbiamo ancora migliorare tanto e non dimentichiamo cosa abbiamo affrontato in passato. E’ cresciuta la qualità del gioco e ce la stiamo mettendo tutta per migliorare la nostra classifica».

La vittoria di Trapani è stata certificata da un atteggiamento gagliardo e da un piglio da grande squadra. Insomma, tutto il contrario delle scialbe apparizioni offerte fino a qualche tempo fa dall’undici di Fontana prima e Braglia poi. «In Sicilia non abbiamo fallito l’approccio come è avvenuto in altre occasioni – sottolinea D’Orazio – Siamo partiti con il piglio giusto ed è venuta fuori una grande gara. Abbiamo fatto tutto ciò che ci ha chiesto il mister in settimana e sono arrivati i tre punti».

Altre note positive sono rappresentate dalle reti di Baclet e Mendicino. «Allain ed Ettore li conosco bene, ma sono attaccanti e vengono spesso giudicati per i gol – aggiunge D’Orazio – Sono due professionisti, prima o poi si sarebbero sbloccati: nessuno aveva dubbi che avrebbero trovato la via della rete».

All’orizzonte c’è il Monopoli e ancora il 3-5-2. «Non dobbiamo dimenticarci cosa è successo all’andata. A prescindere dal modulo, ci guarderemo in faccia quando andremo in campo e daremo tutto per il compagno che ci sta vicino. Il passato ci servirà da lezione per il futuro. Il modulo? Tra i prefossionisti ho esordito da difensore centrale, poi per emergenza sono stato spostato a fare il terzino e ci sono imasto. In molti mi dicono che il 3-5-2 possa essere l’ideale per me, mi piace molto e mi impegno».

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