Pascali: «Nessuno ha il parco attaccanti del Cosenza»
Il difensore rossoblù Manuel Pascali sta tornando al centro del progetto tecnico. Il difensore: «Cosenza la riassumo in tre parole: passione, amore e follia. Ora dobbiamo confermarci». In estate Pascali era giunto a Cosenza con l’idea di trasformarsi subito nel leader assoluto della retroguardia rossoblù. L’avvio di campionato negativo dei silani, una serie di prestazioni
Il difensore rossoblù Manuel Pascali sta tornando al centro del progetto tecnico. Il difensore: «Cosenza la riassumo in tre parole: passione, amore e follia. Ora dobbiamo confermarci».
In estate Pascali era giunto a Cosenza con l’idea di trasformarsi subito nel leader assoluto della retroguardia rossoblù. L’avvio di campionato negativo dei silani, una serie di prestazioni al di sotto della sufficienza e i continui cambi modulo hanno fatto sì che il suo spazio si riducesse settimana dopo settimana.
Una volta varato definitivamente il 3-5-2 da parte di Braglia, Pascali è tornato a fornire il suo prezioso contributo come centrale di sinistra, ruolo in cui si alterna con il giovane Pasqualoni. «Io mi sono allenato sempre bene, anche nei momenti in cui bisognava accettare delle decisioni – sottolinea – Un gruppo vincente è formato da venti persone, non da undici. In passato mi è capitato di vincere non giocando dall’inizio partite importanti, ma esattamente in rose come la nostra dove tutti remavano dalla stessa parte. Se si gioca 90′ o 10′ serve sempre dare il massimo».
Pascali è un leader, basta ascoltare le sue parole per capire che sceglie sempre quelle giuste. «Sono contento della vittoria in Coppa Italia, l’1-0 sul Trapani è un buon punto di partenza – evidenza – Con il Matera sarà un match importante per noi perché loro sono davanti in classifica e li affronteremo consapevoli di non aver fatto ancora nulla. Non dimentichiamoci dei momenti difficili e io sono felice di averli vissuti perché per me è sempre stata un’opportunità di crescita. Quando c’è stato il cambio di marcia? Non ve lo so dire, anche perché all’inizio non si giocava neppure tanto male. Venivamo puniti al minimo errore, ora riusciamo a risolverli per tempo. Inoltre c’è positività, dettata chiaramente dai risultati».
Il mercato sta modellando l’organico del Cosenza. «Conoscevo già Perez ed Okereke perché li ho seguiti l’anno scorso in B – ricorda Pascali – Adesso per il mister diventa complicato: sono in cinque e tutti e cinque molto validi. Non so quante squadre possono permettersi un parco attaccanti del genere e la qualità che la panchina garantisce a partita in corso».
Pascali chiude parlando della città. «Cosenza la descrivo in tre parole: passione, amore e follia – dice – Avverti che la gente vive di questo, tanto che a volte mi ci sono anche scontrato. Quando le cose vanno male, si deve capire che chi scende in campo non è un robot. Quello era il momento di ricevere una pacca sulle spalle perché in fondo siamo degli uomini, invece combattevamo con la negatività. Se si esce da questi momenti come abbiamo fatto noi, sei forte, ma ora è arrivato il momento di confermarci perché le cose sono cambiate e gli avversari lo sanno».
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