Varriale: “A Corigliano per tornare grande. No al Chelsea per il mio Napoli? Lo rifarei. E con Insigne…”
Il folletto napoletano si è raccontato a Cosenza Channel: “Nessun rimpianto per non aver accettato la proposta degli inglesi quando avevo 17 anni. Oggi a Corigliano c’è tutto per tornare tra i professionisti. E che duello con l’Olympic Rossanese”. Un inizio da golden boy del calcio italiano ed un presente che è si chiama
Il folletto napoletano si è raccontato a Cosenza Channel: “Nessun rimpianto per non aver accettato la proposta degli inglesi quando avevo 17 anni. Oggi a Corigliano c’è tutto per tornare tra i professionisti. E che duello con l’Olympic Rossanese”.
Un inizio da golden boy del calcio italiano ed un presente che è si chiama Corigliano. Dal Napoli e la Serie A alla nostra Promozione nel girone di dieci anni. Ma con tutto il tempo per poter scrivere ancora capitoli importanti della propria storia calcistica. Stiamo parlando di Umberto Varriale, folletto napoletano doc, classe 1991, da quest’anno attaccante esterno del Corigliano. Il calciatore ha parlato a cuore aperto con Cosenza Channel.
Cosa ci fa uno come lei a Corigliano, in una categoria come la Promozione che non aveva mai affrontato prima in carriera?
“Sono stato convinto dal progetto del patron Nucaro. Quando mi hanno chiamato quest’estate, avevo altre proposte. Ma quello che mi hanno detto i dirigenti del Corigliano, quando sono venuti a casa mia, mi ha convinto ad accettare un progetto nuovo che sarebbe partito dal basso. La categoria non mi ha fatto paura, anche perchè quello che cercavo era una certa stabilità anche economica. E qui abbiamo un’organizzazione ed una serietà che si trova raramente anche tra i professionisti”.
Una stagione sotto il punto di vista personale già con 8 centri , ma un Corigliano che, per il momento, è dietro all’Olympic Rossanese in classifica. Un ritardo di tre punti che potrebbe colmarsi domenica nello scontro diretto. Che ne pensa di questo bellissimo duello e come ha trovato il livello del campionato di Promozione?
“In campionato sinceramente non ho trovato squadre organizzatissime. Infatti, tranne in rari casi, le partite le abbiamo vinte tutte sia noi che l’Olympic Rossanese. Il Roggiano, ad esempio, è stata l’unica in grado di portare via punti sia a noi che a loro. Ma per il resto non è stato finora un torneo che mi ha entusiasmato. Invece, al contrario, devo ammettere che con l’Olympic Rossanese ce la giocheremo fino alla fine. Qui siamo un gruppo di uomini veri e venderemo cara la pelle. Domenica sarà certamente una grande partita. Non so dove giocheremo (proabilmente a Cassano, ndr), ma noi daremo tutto”.
Uno sguardo al passato.Nella primavera del 2008, quando lei ha 17 anni, il Chelsea, viene a Napoli per visionare Hamsik, ed invece si innamora di Varriale, visto in una partita degli Allievi Nazionali contro la Juve Stabia. Le offrono un contratto pluriennale e milionario (300.000 euro a stagione) che le avrebbe cambiato la vita anche a livello economico. Lei invece sceglie il contratto al minimo sindacale del Napoli. Come mai questa scelta e se, dopo 10 anni, ha qualche rimpianto?
“Quando si sceglie con il cuore non si hanno mai rimpianti. Certo, ogni tanto ci penso. Se avessi accettato quell’offerta, avrei potuto svoltare. Ma per me giocare nel Napoli era un sogno. I soldi non sono tutto nella vita ed è una cosa che rifarei da napoletano e tifoso del Napoli. I miei migliori amici sono tutti ragazzi della Curva B e la gioia che ho avuto insieme a loro quando ho firmato il contratto è qualcosa di impagabile”.
Tanti anni di settore giovanile del Napoli ed un ritiro in prima squadra. Cosa le resta di quel periodo?
“Ho dei ricordi bellissimi. L’ingresso al San Paolo, anche se solo in amichevole contro il Racing Santander, gli allenamenti con Donadoni ed il ritiro con Mazzarri insieme a mostri sacri come Lavezzi, Cavani (nella foto sotto), Quagliarella e Cannavaro. E poi l’amicizia con Insigne e con Sepe. Con Lorenzo ci sentiamo spesso. Anche lui è un ’91 come me ed abbiamo fatto tutta la trafila del settore giovanile insieme facendo coppia in Primavera. E’ un vero amico. Quando a 17 anni mi fecero il contratto (il più giovane della storia del Napoli, ndr), io e lui ci facemmo un tatuaggio identico: un indiano sul polpaccio sinistro che vuol dire liberazione ed amicizia. L’altro giorno ci siamo sentiti su whatsapp. Gli ho mandato un video di mio figlio Gennaro, che ha 7 anni, ed ogni volta che fa gol in salotto, esulta come Insigne. Mi ha risposto: “Tuo figlio già ne capisce di calcio…”. Insomma un bel rapporto che è rimasto inalterato negli anni”.
L’addio al Napoli dopo la positiva stagione ad Avellino ed i prestiti ad Aversa Normanna ed Acireale, prima di essere definitivamente mollato dagli azzurri nel 2012. Da lì una carriera in tono minore in confronto a quelle che erano le aspettative: Cavese, Sambenedettese, Torrecuso, Isola Liri, Gragnano, Picerno, Torres e Gladiator , sempre in D, prima del Corigliano. Cosa non ha funzionato?
“Certamente ho fatto qualche scelta sbagliata. Anzi, forse molte. Però ho il rimpianto che quello che ho vissuto io non è il Napoli di adesso. Non era una società organizzata in modo professionale. Se ci fosse stato il Napoli di oggi, forse anche la mia storia sarebbe potuta cambiare. Però alla fine ho solo 27 anni. Ho ancora tutto il tempo, non dico per vestire nuovamente la maglia del Napoli perchè sarebbe troppo, ma certamente per tornare quanto meno a dire la mia tra i professionisti. Farlo con il Corigliano, con questa società e questi magnifici tifosi, sarebbe veramente il massimo”.
Chiudiamo quindi con i pronostici. Napoli campione d’Italia e Corigliano in Eccellenza?
“Dov’è la penna per firmare? A parte gli scherzi, questo sarebbe un sogno. Per quel che riguarda il Corigliano, ci metterò anche del mio per far si che questo sogno si realizzi e sono certo che abbiamo tutte le possibilità per riuscirci. Per quanto riguarda il Napoli, credo che questo sia l’anno buono. Se non dovessimo vincere quest’anno, non lo faremo più (ride, ndr). La Juventus è forte ma lo scudetto ce lo meritiamo noi”. (Alessandro Storino)